La demo ambientata in Siria, di cui parlerò in questo articolo, si è rivelata estremamente interessante. Aveva uno scopo ben preciso: mostrare le tombe in Rise of the Tomb Raider.
Lara arriva in Siria, più precisamente al confine nord-occidentale, seguendo le ricerche raccolte negli appunti di suo padre. La demo comincia con Lara all’interno di un’auto guidata da un abitante del posto. Rintracciata dai nemici, Lara si ritrova sotto attacco (probabilmente di Trinity) ed è costretta a saltar fuori dal veicolo per mettersi in salvo da una tremenda esplosione. Così facendo, verrà sbalzata via e scivolerà a gran velocità lungo un pericoloso pendio, aiutandosi con la propria piccozza per frenare la caduta. Questa deviazione, però, la porterà inconsapevolmente sul sentiero che stava cercando.
La grafica dell’ambientazione è da subito sbalorditiva. L’atmosfera di mistero lascia presagire che la location trasuda antichi e misteriosi segreti da scoprire. Durante le prime fasi dell’esplorazione, in cui Lara riascolta anche una registrazione lasciata dal padre, è già possibile notare un collezionabile al di fuori del sentiero ordinario (seppur non troppo nascosto).
Ben presto, Lara entra in una grotta, accendendo un razzo blu per illuminare in modo discreto l’oscurità circostante. Al suo ingresso, Lara scopre un monolite con una sorta d’incisione. Qui viene introdotta una nuova meccanica di gioco: occorre approfondire la propria conoscenza delle lingue antiche per comprendere il significato delle incisioni sui monoliti. A questo scopo, quante più incisioni si leggeranno, tanto maggiore sarà il livello di approfondimento di quella specifica lingua antica. Pertanto, bisogna prendersi del tempo per esaminare tutti i monoliti nei dintorni ed accrescere così il livello di approfondimento e traduzione da parte di Lara.
Non mancano i pericoli tipici per Lara nell’esplorazione delle tombe: per citarne due, possiamo augurare il bentornato a trappole e scorpioni. Abbiamo visto una sola trappola, però: la caviglia di Lara rimane bloccata mentre una gigantesca sfera chiodata le si avvicina contro dall’alto. In una sequenza a rallentatore, è possibile sparare alla sfera per evitare il pericolo. Spero che altre trappole si rivelino letali in modo differente, vale a dire senza la possibilità di poter sparare in una sequenza ben precisa o senza la possibilità di avere tutto il tempo di realizzare che si è in trappola, un po’ più vecchio stampo, insomma. Sono quasi sicuro che potremo aspettarci anche qualcosa di diverso tipo. Gli sviluppatori hanno già ammesso di non voler mostrare troppo delle tombe, degli enigmi e delle trappole per non rovinare la sorpresa finale.
Successivamente, c’è stata una breve sezione sott’acqua. Non c’è una barra dell’ossigeno, ma sarà comunque possibile capire lo stato di Lara da un segnale su schermo (probabilmente, come avviene sulla terraferma, il segnale sarà rappresentato da un progressivo insanguinamento dello schermo). Gli sviluppatori, tuttavia, hanno rivelato che non ci saranno veri e propri livelli sottomarini, ma solo alcune sezioni di esplorazione subacquea. Lara, infatti, utilizzerà le proprie capacità natatorie per farsi spazio da una zona all’altra, ma non si può parlare di vera e propria esplorazione di profondità marine, purtroppo. Riemersa dall’altra parte, Lara scopre ulteriori e accattivanti rovine, rimanendo estasiata dalla loro bellezza. Qui la demo si conclude.
Sono rimasto molto colpito dagli effetti visivi e dalla risaputa cura che la Crystal ha riversato nei dettagli delle ambientazioni. La tomba che ho visto, anche se è stata una breve anteprima, mi è piaciuta molto e mi rende fiducioso da questo punto di vista. Credo che ci sia molto per cui vale la pena di attendere questo gioco, anche se ci sono ancora alcune riserve, che spero di chiarire nel momento in cui proverò il gioco o ne saprò di più. Indubbiamente, possiamo tutti aspettarci il famigerato ritorno delle tombe, di cui tanto abbiamo sentito la mancanza nello scorso capitolo, e lo stesso si può dire per tutti quei suggestivi e tipici scenari densi di antica storia e cultura a cui Tomb Raider ci ha abituato. Le tombe sfida, a detta di Crystal Dynamics, custodiranno enigmi complessi e sfide impegnative e saranno del tutto facoltative, per cui l’ideale per quei giocatori che vogliono mettersi alla prova. Ci saranno, poi, tombe sul sentiero principale (come quella appena vista in Siria), per cui mi auguro davvero di poter provare un po’ di quel sentimento nostalgico dei vecchi capitoli. La tecnologia aiuterà a realizzare ambientazioni più grandi e una Lara più umanizzata a livello emotivo; credo sia decisamente uno dei punti cardine dell’intero gioco. Se desiderate leggere le mie impressioni anche sull’esplorazione delle montagne in Siberia, vi rinvio volentieri al mio primo articolo di oggi.
Curiosità sulla demo (2): Anche in Rise of the Tomb Raider è presente una funzione di autosalvataggio. Come nel precedente titolo, la schermata di caricamento presenta qualche suggerimento o informazione in merito alle caratteristiche di gioco. La salute di Lara si rigenera gradualmente (ma solo in alcune modalità di gioco) e il modo in cui muore, fatte salve le sequenze create ad hoc per un determinato evento, è il medesimo.
Il viaggio, l’alloggio ed il badge E3 sono stati direttamente forniti da Crystal Dynamics e Xbox come parte dell’E3 2015 Ambassador Program.“