Nota dell’autrice: questa storia è stata scritta per la Gift Box Challenge, organizzata dal sito Fanworld.it.
Prompt: Luci colorate, “Sei diventato/a improvvisamente blu. Stai bene?”
Rinoa non si rese conto di che pessima idea fosse preparare lei i dolci del calendario dell’avvento fino a quando non li servì la domenica sera, dopo la tradizionale cena settimanale con tutto il gruppo di amici.
Si era impegnata, quella sera; la cena era risultata quasi buona, anche se un po’ bruciacchiata o poco cotta, e aveva ricevuto anche i complimenti di Quistis, che le aveva detto che stava migliorando. Inoltre si era dedicata anche a decorare la casa; aveva messo una ghirlanda natalizia sulla porta – con grande dispiacere di Squall, che si sentiva ridicolo ogni volta che doveva fermarsi ad aprire la porta, l’unica nel loro corridoio decorata dalla ghirlanda – e aveva trovato un piccolo alberello che aveva riempito di luci colorate. Era abbastanza soddisfatta sia dell’atmosfera che della cena, che aveva servito con sempre più sicurezza, e aveva perfino riso quando aveva annunciato che aveva fatto lei i dolci del calendario dell’avvento e Irvine aveva suggerito che li assaggiasse prima Squall; “se lui sta male,” aveva detto, “noi non li assaggiamo.”
Squall non aveva potuto tirarsi indietro, a quel punto, ma stava già meditando vendetta contro Irvine; avrebbe potuto metterlo a pulire il pavimento del Centro Addestramento con… con…
Non aveva avuto il tempo di finire il pensiero. Rinoa si era piegata a guardarlo ad occhi sbarrati e lui aveva sentito all’improvviso di fare un po’ troppa fatica a respirare. “Squall?” aveva chiesto lei, e lui aveva cercato di rispondere, ma l’aria era uscita dalla sua bocca solo come un orrendo rantolio.
“Sei diventato improvvisamente blu… stai bene?” gli aveva chiesto Irvine, insieme contento di aver suggerito che assaggiasse lui i dolcetti e preoccupato di averlo fatto.
“Non…” era riuscito a dire Squall, e poi era svenuto cadendo di lato dalla sedia.
Ora erano tutti davanti all’infermeria, dove la dottoressa Kadowaki cercava di capire cosa era successo a Squall. Rinoa si torceva le mani, e si sentiva in colpa; cercava di ripassare mentalmente tutto quello che aveva fatto quando aveva cucinato quei dolcetti, ma nella preoccupazione non riusciva a ricordare tutti i passaggi. Le sue amiche cercavano di consolarla, mentre Zell andava avanti e indietro picchiandosi il pugno contro il palmo dell’altra mano.
Finalmente, dopo quella che parve a tutti un’eternità, la dottoressa uscì.
“Sta riposando,” esordì la dottoressa. “Per fortuna la pacca sulla schiena di Zell gli ha fatto sputare un pezzo di guscio di noce che gli si era incastrato in gola. Poi abbiamo scoperto che è allergico alle noci e lo abbiamo curato. Appena si sarà rivestito potrai portarlo a casa, Rinoa.”
La dottoressa tornò nel suo ufficio.
“Un guscio di noce?” domandò Irvine, accarezzandosi la gola in un gesto di solidarietà con Squall.
“Ehm…” balbettò Rinoa.
“Ma non ti sei accorta che era il guscio e non il gheriglio?” domandò Quistis, rendendosi conto subito dopo che era una domanda retorica.
“…In effetti c’era qualcosa nell’impasto che mi pungeva le mani…”
“Rinoa!” sbottò Selphie. “Te lo dico sempre di controllare bene…”
“Non l’ho fatto apposta!” si difese prontamente la ragazza. “Oltretutto se Irvine non gli avesse messo fretta, probabilmente avrebbe trovato il guscio!”
“E poi perché ha proposto che fosse Squall ad assaggiare per primo?” aggiunse Quistis.
Tutti gli occhi si spostarono su Irvine, compresi quelli di Squall, che era appena uscito dall’Infermeria.
“Uhm, beh…” cercò di spiegarsi Irvine, senza dire però che non si fidava assolutamente della cucina di Rinoa.
Le altre due ragazze, che ci tenevano a difendere l’amica nella speranza che la sicurezza la incoraggiasse a migliorare, si avvicinarono di un passo a Irvine, con fare minaccioso.
“Oh, va bene! Non mi fidavo della cucina di Rinoa!”
“Per avermi fatto assaggiare a forza il biscotto di Rinoa, pulirai il pavimento del Centro Addestramento con la spazzolina con cui pulisci il fucile,” borbottò Squall.
“E per la tua scarsissima dimostrazione di fiducia nella tua amica, d’ora in poi sarai tu ad assaggiare tutto!” rincarò Selphie. Si voltò verso la sua amica e aggiunse, “non farti problemi a usarlo come cavia, con quello che ti ha fatto…”
“Io avrei fatto qualcosa?! Ma se Squall si è quasi strozzato!”
“Se non gli avessi messo fretta, come ha detto Rinoa, Squall avrebbe trovato il guscio,” rispose Selphie con estrema sicurezza. “Per cui da domani mangeremo da Rinoa e Squall e guai a te se non assaggi tutto!”
“Dopo aver pulito il Centro Addestramento, ovviamente,” disse Squall.
Irvine fece buon viso a cattivo gioco, cercando già una via d’uscita; mentre si allontanavano verso i dormitori, però, Zell gli si avvicinò, gli mise un braccio intorno alle spalle e gli disse, ridendo, “hey, per consolarti ti lasciamo tutti i dolci del calendario dell’avvento di Rinoa!”
Irvine decise saggiamente di tenersi per sé la sua opinione sul quel dono.