Nota dell’autrice: questa storia è stata scritta per la Gift Box Challenge, organizzata dal sito Fanworld.it.
Prompt: Bicchieri di cristallo, “Non sono stato/a io!”.
Ripensandoci qualche ora dopo, nessuno avrebbe saputo dire con certezza se era stato più forte il rumore dei bicchieri che cadevano a terra, infrangendosi in mille pezzi, il grido di Selphie che era iniziato alla caduta del primo bicchiere ed era terminato alla caduta dell’ultimo, o il continuo ripetere di Irvine, “non sono stato io! Non sono stato io!”
Sembrò a tutti che le cose succedessero nello stesso momento, e insieme che tra una cosa e l’altra passassero lunghi secondi di silenzio che in realtà non c’erano.
Rinoa e Quistis decisero saggiamente di smettere di apparecchiare la tavola per il cenone, e di fiondarsi in cucina, una a prendere la scopa per raccattare i cocci, e l’altra con la scusa di controllare la cottura della pasta. Fu proprio quest’ultima cosa a rendere evidente lo shock di Selphie; chiunque, davanti all’offerta di Rinoa di controllare la cottura di qualcosa, si sarebbe parato avanti alla porta della cucina per impedirle di entrare, ma Selphie non lo fece – continuò semplicemente a guardare i cocci a bocca aperta e in silenzio.
“Non sono stato io!” ripeté Irvine, temendo che tra le urla e il rumore dei bicchieri rotti Selphie non lo avesse sentito. “È stato Zell!” gridò poi, sperando di riuscire a scaricare la colpa su di lui.
“Angelo ha bisogno di uscire!” annunciò con un po’ troppa enfasi Squall, infilando guinzaglio e collare alla cagnetta, che non aveva affatto bisogno di uscire e sperava anzi di potersi mangiare qualche osso in santa pace e al calduccio.
E così rimasero solo i tre contendenti: Selphie, che stava diventando paonazza di rabbia, Irvine, che teneva ancora il dito verso Zell, e Zell stesso, così oltraggiato dall’insinuazione di Irvine da fare un balzo indietro.
“Come hai fatto a farli cadere?” sibilò Selphie.
“Io e Zell stavamo giocando a braccio di ferro…”
“E perché?”
“Perché Irvine dice sempre che mangiare tutti quei panini mi rammollisce, e volevo fargli vedere che non era così, e quindi l’ho sfidato, ma lui ha voluto scommettere cento guil, e siccome nessuno dei due voleva perderli-”
“Avete rotto i miei bicchieri per cento guil?!”
“Beh…” iniziò Zell.
“…Sì,” terminò Irvine, riflettendo che sembravano davvero dei cretini a dire le frasi a metà.
“…Ne valevano almeno tremila! Tremila!! E voi li avete rotti per non perdere cento guil?!”
La domanda era evidentemente retorica, e i due amici capirono che era meglio non rispondere.
Ci fu un lungo momento di silenzio. Rinoa e Quistis si limitarono a sbirciare dalla porta della cucina, per evitare di farsi vedere; Squall sbirciò dalla finestra, cercando di trattenere fuori Angelo, che invece voleva rientrare al più presto; Irvine e Zell rimasero ad aspettare la sentenza.
“Voi due,” sibilò Selphie quando si fu ripresa dallo shock – bicchieri di cristallo da tremila guil rotti per una scommessa cretina per provare di non essere rammolliti dai panini! – “non solo mi pagherete il viaggio fino a Deling City per ricomprarli, ma me li ripagherete tutti quanti senza fiatare, e se vorrò sceglierne di più belli, tanto meglio!”
Più tardi, quando Rinoa e Quistis si avventurarono fuori dalla cucina, Squall rientrò con Angelo che andò a coricarsi brontolando davanti al camino, e tutti in generale cercarono di tenersi lontano da Selphie e il suo coltello da arrosto, Zell e Irvine stavano ancora cercando di accordarsi sulla divisione delle spese.
“Io dovrei pagare solo il viaggio, i bicchieri li hai rotti tu,” brontolò Zell.
“Non li avrei rotti se non fosse stato per la tua sfida!” ribatté Irvine.
“Non ti avrei sfidato se non avessi detto che sono rammollito, e poi sei stato tu a voler scommettere!”
“Se non la piantate adesso, pagherete i bicchieri e il viaggio non solo a Selphie, ma anche a Rinoa e Quistis,” sbottò Squall quando notò che Selphie iniziava a socchiudere gli occhi e a meditare un’altra memorabile punizione.
La minaccia mise momentaneamente a tacere le rimostranze dei due amici.
“In effetti ci servirebbero i bicchieri,” rifletté ad alta voce Rinoa.
“Anche a me, soprattutto se decido di invitare a cena quel SeeD di cui vi parlavo…”
“E se facessimo un viaggio di shopping?” intervenne Selphie, dimentica dei suoi bicchieri rotti. “Sarebbe così divertente!”
“Vero, potremmo anche fare le spese per Capodanno!”
“Bella mossa, Squall,” borbottò Irvine mentre le ragazze si lanciavano a fare progetti sul loro viaggio.
Squall si limitò a guardare storto i suoi amici.
Due settimane dopo, però, quando i viaggi erano diventati due e la sua sopportazione era al limite, li mise a sistemare l’archivio cartaceo di Norg e Cid – dopotutto, era un lavoro da fare, ed era colpa di Irvine e Zell se erano caduti i bicchieri di Selphie.