Ero nervosa in quel momento. Una sensazione sgradevole, mai provata prima d’ora.
Il tempio di Kilika distava qualche chilometro ed io avevo tutto il tempo di metter in pratica il mio piano, anche se….
<< Ifrit ha tradito il codice d’onore della nostra specie. Ha ucciso brutalmente un umano senza ordine del suo invocatore. Va assolutamente punito e la persona più adatta per questo compito qui sei tu, Shiva. Non possiamo permetterci di essere temuti dagli umani; siamo gli unici in grado di riportare il Bonacciale su Spira.>>
Mi sentii mancare il respiro. Perché proprio io, tra tutti loro?! No.. non potevano chiederlo a me. Non potevo uccidere colui che avevo amato tanto intensamente; colui che era riuscito, per la prima volta, a sciogliere il mio cuore di ghiaccio. Il solo pensiero di separarmi da lui, mi spaventava a morte.
Esitai un po’ prima di rispondere, presi un bel respiro e cercai di mantenere la calma.
<< Non…non credo di essere la persona più adatta per questo genere di compito. Chiedetelo a qualcun altro!>>
<< Se non adempi al tuo dovere da intercessore, saremo costretti a ritenerti complice. Sarai giustiziata immediatamente. Tienilo a mente Shiva.>>
<< Ma Bahamut… io non..>>
<< Ci siamo detti tutto Shiva! Fai la tua scelta. Qui e ora!>>
Cercai ti togliermi quel pensiero dalla mente, cercando con tutte le mie forze di restare lucida per la battaglia.
Scattò una sirena e una decina di guardie mi circondarono, puntandomi addosso quelle loro insulse armi da fuoco. Li odiavo tutti; dal primo all’ultimo! Era per colpa loro che adesso Ifrit si trovava in quella situazione.
Uno di loro si avvicinò, puntandomi la baionetta alla nuca. Premette il grilletto ma io fui piu veloce.
Scattai all’indietro, trafiggendogli il busto con una mano.
Al mio tocco, l’uomo gelò all’istante e cadde a terra senza vita.
Le altre guardie aprirono il fuoco mentre io mi avvicinavo facendomi scudo con la mia prima vittima.
Li trafissi da primo all’ultimo con delle stalattiti di giacchio, facendo attenzione a non toccare organi vitali. Dovevo farli soffrire. Provavo un estasi indescrivibile nel vedere le loro facce dilaniate dal dolore. Le loro urla erano la musica più dolce che avessi mai sentito.
Ma non bastava, ne volevo ancora.
<< Mi avete stancato… su da bravi, esplodete per me..>>
Uno schiocco delle mie dita, fece esplodere le stalattiti nel corpo delle guardie. L’effetto fu il medesimo. Lo stesso trattamento riservai a tutte le altre guardie che osarono intralciarmi.
Proseguii verso il tempio di Kilika, facendomi largo tra i pezzi di budella congelati.
Raggiunsi di corsa il naos dell’intercessore.
<< Shiva! Sei qui…oh quanto mi sei.. >>
<< No!>> lo interruppi.
<< Shiva ma cosa…?>>
<< Non sono qui per quello che pensi tu.>>
Esitai un secondo, ma poi riuscii a pronunciare le fatidiche parole
<< Mi manda Bahamut. Sono qui per ucciderti>>
Una sola lacrima mi rigò il viso. Non potevo, non volevo. Lui era tutto ciò che mi rimaneva.
Scattai su di lui, con la consapevolezza di ciò che stavo per fare, e di questo posso garantire che mi sarei pentita per tutta la vita.