[Fan Fiction] Forever is not just a word

Autore: Zell94 [Scrivi]

Disclaimer: Tutti i personaggi descritti appartengono ai rispettivi proprietari.

Genere: Avventura, Fantasy, Romantico

Rating: arancione

Introduzione

Artemisia è stata sconfitta, ma la storia continua. Cosa combineranno i nostri amici?

Forever is not just a word

Nota introduttiva dell’autore.

Questa è una delle mie prime fan fiction, quindi vi prego di essere clementi. ^_^ Chiunque voglia recensire è il benvenuto, accetto anche le critiche, purchè siano costruttive. 😉

Buona lettura!


Seifer se ne stava in un angolo della biblioteca a riflettere, da solo.

Era forse l’unico che ancora non era uscito in giardino o fuori dal garden a godersi la prima bella giornata della stagione. La primavera quell’anno aveva deciso di risvegliare la natura con tutta la sua potenza, e senza tardare nemmeno di un giorno. L’aria cominciava a scaldarsi e al mattino si poteva udire con chiarezza il limpido canto delle rondini. Chiunque avrebbe considerato una punizione infernale stare al chiuso, ma Seifer era in cerca di risposte che nessuno avrebbe potuto fornirgli e quindi aveva deciso che era necessario passare un po’ di tempo in solitudine.

Erano trascorsi due mesi da quando Squall e gli altri avevano sconfitto Artemisia, e da allora il suo modo di comportarsi era radicalmente cambiato.

Fino a poco tempo fa non ci avrebbe pensato due volte a mandare a quel paese un professore che lo rimproverava o a terrorizzare un nuovo arrivato, invece ora non sentiva più il bisogno di farlo.

In definitiva, non era più lo stesso.

Non riusciva a capire se fosse un evento positivo o meno: gli insegnanti, specialmente la prof.ssa Quistis, lo trattavano decisamente meglio e l’aura di “traditore” che aleggiava attorno al suo nome era praticamente scomparsa.”Non è che per caso sto diventando un codardo, uno che si fa mettere sotto? Sarebbe insopportabile!”

Non doveva farci caso o ritornare alle vecchie maniere per non “rovinare” la reputazione? Il dubbio per Seifer era atroce. Dopo aver soppesato per ore i pro e i contro di ogni scelta, ed essersi procurato bel un mal di testa, decise che il ragionamento filosofico non faceva per lui e che avrebbe agito seguendo quello che gli avrebbe consigliato il cervello al momento.

Era quasi sera quando uscì dalla biblioteca dirigendosi verso il dormitorio.

Ecco che da in fondo al corridoio stava arrivando Zell che, come notò Seifer, sembrava lo stesse cercando.

-Ciao Seifer!- lo salutò.

“Ok…calmati…Zell o Gallinaccio? Potrei anche ignorarlo…Ma perchè mi sto facendo queste domande?” L’idea di diventare un complessato lo spaventava ancora di più di quella di essersi rammollito.

-Ciao…Zell – rispose.

“Cosa? Dormo o son desto?! Mi ha chiamato Zell?”

-Ehm…Volevo dirtelo oggi pomeriggio, ma non ti ho trovato. Sono sicuro che te e Rinoa passerete l’esame domani, quindi perché non vieni con noi a festeggiare dopo il coprifuoco?-

Seifer rimase un attimo stupito da quelle parole; non si sarebbe mai aspettato di sentirle, in particolar modo da lui.

-Be’…d’accordo-

“Ma perchè ho accettato? Sono impazzito.”

“Cos’ha detto? Ero già pronto a sentire di tutto…tranne questa risposta!”

-Benissimo! Ci vediamo dopo il coprifuoco nella camera di Selphie allora.-

-D’accordo. Ci si vede!-

Il giorno prima, più o meno a quell’ora, Zell, Quistis e Squall stavano discutendo se invitare o no Seifer.

-Non accetterà mai!- dissero all’unisono i due ragazzi.

-Fino a qualche giorno fa sarei stata pienamente d’accordo con voi, ma sono in molti ormai a dire che è cambiato, e anche io ho notato che si comporta diversamente in classe. Sapete, secondo me se si è comportato male fino ad ora è anche colpa nostra…insomma, non abbiamo mai cercato di capirlo fino in fondo…non che fosse cosa facile, però siamo scappati di fronte alla difficoltà. Ecco.-

“Ecco cosa?! E poi da dove saltano fuori questi discorsi da psicologa? Però devo ammettere che non posso darle torto. Seifer non è mai stato veramente cattivo, nel senso proprio della parola.” pensò Zell.

La discussione andò avanti per almeno un’ora.

Conclusione: tutti e tre erano d’accordo sul fatto che Seifer andava invitato. Sì…ma chi sarebbe stato a parlargliene di persona? Appena Zell si accorse che gli altri due lo stavano guardando in modo più o meno minaccioso capì che sarebbe toccato a lui.

In questo momento era un po’ confuso. Riteneva la domanda appena formulata praticamente retorica. La risposta sarebbe stata così ovvia da essere quasi banale…e invece no. “Forse è davvero cambiato…”

Seifer entrò pensieroso in camera sua, illuminata da una pallida luce proveniente dal lampadario posto al centro della stanza. Si spogliò ed entrò nel piccolo bagno adiacente per farsi una doccia.

Si asciugò, si mise i boxer e mangiò di malavoglia il riso che gli aveva preparato Fujin.

Quest’anno il numero di aspiranti SeeD era davvero elevato, oltre a lui e a Rinoa ce n’erano almeno una trentina. Aveva deciso che l’avrebbe assolutamente passato, ed essendo un veterano degli esami non sarebbe dovuto essere per niente difficile.

Le giornate continuavano ad allungarsi e il sole percorreva la sua arcata sempre più adagio prima di tramontare dietro le famigliari colline, rinfrescando piacevolmente l’aria. La camera era in perfetto ordine; visto che probabilmente era l’ultima notte che passava lì aveva deciso di preparare una valigia con le sue cose, in modo tale che potesse sistemarle velocemente nel nuovo alloggio che gli avrebbero assegnato un volta diventato SeeD.

Appena si sdraiò nel netto si addormentò in un sonno tranquillo e senza sogni, nonostante i mille pensieri che gli giravano per la testa.

Si svegliò con addosso la strana sensazione di aver dormito un’eternità. Si alzò perfettamente riposato e guardò il cielo limpido al di fuori della piccola finestra semi-aperta che concedeva davvero un’ottima vista: dietro le basse colline che si ergevano a Est del garden si poteva distinguere con chiarezza un’infinità di pendii erbosi ricchi di fitte foreste e, ancora più in là, il mare.

“Saranno solo le 5”, pensò, “l’esame comincerà alle 7.00, ma non posso sopportare di starmene ancora a dormire.”

Si vestì, prese il gunblade ed uscì in corridoio, con un’aria che esprimeva tutt’altro che agitazione per un esame importante e imminente.

Stava per arrivare alla hall quando vide Rinoa seduta su una panchina a fissare l’acqua, pensierosa.

-Ciao Rinoa.–

-Oh-, sussultò, -ciao Seifer!-

-Che ci fai qui a quest’ora?-

-Non riuscivo proprio a dormire, sono parecchio agitata.-

-è normale essere tesi al primo esame, non credi?-

-In effetti, spero che vada tutto per il meglio.-

-Tranquilla, non è niente di trascendentale.-

-Credo che starò in parte a te tutto il tempo.-

-Va bene.- disse ridendo.

Poi il discorso prese un altra direzione e si misero a parlare di altro.

-Ma…che stanno facendo quelli?- disse ad un tratto Rinoa.

Seifer si voltò a guardare e vide Selphie e Zell, vestiti con l’uniforme SeeD, che si stavano avvicinando, lei correndo (o meglio, saltellando) e sfoderando un sorriso a 32 denti, lui un po’ meno enfatico.

-Ciao ragazzi! Siete pronti?- disse Selphie, mettendosi a saltare più in alto che poteva.

-Ciao! Prontissimi!- rispose Rinoa.

“Se si mette a darle corda è finita” pensò Zell.

-Ciao. Ma che ci fate qui e vestiti in quel modo?-

-Bella domanda.- sospirò Zell -Con la scusa che hanno voluto provare a fare un esame diverso dai precedenti ci hanno incastrati a fare da esaminatori.-

-Esaminatori?!- dissero i due.

-Sì! Non è fantastico?!- Selphie sprizzava gioia da tutti i pori.

-Devo dire che sono sollevata, se sarete voi ad esaminarci sarò più tranquilla!-

-C’è anche Quistis…anzi, credo stia arrivando proprio ora.- notò Zell.

-Buongiorno ragazzi.- lì salutò.

-Ciao Quistis.-

-Spero che questo esame non sia un fallimento. Non sottovalutarlo Seifer, è parecchio diverso da tutti quelli che hai sostenuto finora.-

-Sarà fatto. In ogni caso ho deciso di passarlo a qualunque costo.-

-Non dovrebbe essere un grosso problema per te, hai tutte le capacità.- disse facendogli l’occhiolino.

-è per gli altri che mi preoccupo…- aggiunse poi.

Tempo mezz’ora arrivarono tutti i partecipanti.

Quistis, dopo essersi accertata della presenza di tutti gli aspiranti SeeD, diede il “via libera” a Selphie e prese parola.

-Buon giorno a tutti. Posso avere la vostra attenzione?-

Il brusio nella hall cessò e tutti divennero improvvisamente attenti.

-Volevo comunicarvi che il consiglio del Garden, con approvazione del preside Cid, ha deciso di modificare la modalità di svolgimento di questo esame. Cercherò di spiegare brevemente. Sarete tenuti ad affrontare tre prove, ognuna monitorata da un esaminatore diverso. L’esame è “a eliminazione”, ovvero, chi non supererà una prova non potrà accedere a quella successiva e dovrà ritentare l’esame il prossimo anno. Non saranno formate squadre, potete scegliere se agire da soli o in gruppo a seconda delle circostanze. I dettagli della prima prova vi verranno spiegati dall’esaminatrice Selphie. Potete raggiungerla all’ingresso del Garden.-

Cinque minuti più tardi si trovavano tutti attorno a lei, pieni di curiosità.

-Eccovi! Ci siete tutti! Ora vi spiegherò in cosa consiste la prima prova!-.

Raccolse da terra un tamburo e un paio di bacchette e, noncurante degli sguardi basiti degli studenti, si mise a fare il cosiddetto “rullo di tamburi”.

-Volete saperlo?!- urlò mentre era al settimo cielo, percuotendo sempre con più forza la pelle, ormai stremata, dello strumento.

-Si!- disse qualcuno per porre fine allo scempio.

-Bene! Dovrete seguirmi fino al Bosco dei Draghi, eliminando ogni mostro che incontreremo sulla strada, se vedo che siete polli vi darò una mano! Forza! Si comincia ora!-

Prese a camminare verso Sud, con appresso tutti i 34 aspiranti SeeD, senza nemmeno liberarsi del tamburo.

“Il Bosco dei Draghi non è lontano da qui,” pensò Seifer, “facendo una corsa ci si arriva in 15, massimo 20 minuti, e i mostri che si trovano da queste parti non sono certo tra i più pericolosi.”

Sembrava che l’avesse letto nel pensiero; poco dopo notarono che Selphie stava aumentando il passo, e nel giro di tre minuti stavano correndo con andatura sostenuta.

Balamb stava diventando sempre più vicina quando, tutto ad un tratto, l’esaminatrice, prese il sentiero che conduceva ai piedi delle montagne a Ovest del Garden (sempre con il tamburo addosso).

Rimasero tutti di stucco.

“Torniamo indietro?”

“Ma dove sta andando?”

“Mi sembrava troppo facile.” Questo era Seifer.

“Ma la conosce la strada o sta andando a caso?”

“Chi è quella folle che corre con un tamburo?!” Questo era il pensiero di tanti.

Ecco la situazione circa un’ora dopo:

1)Selphie: cantando canzoni che solo lei conosceva e non lasciando tregua al povero tamburo (durante il viaggio aveva rotto una bacchetta in testa ad un Focaral Finto, ma non si era affatto data per vinta), aveva allungato il viaggio in maniera impressionante. Dopo un’ora di corsa con un peso inutile non era per niente provata, anzi, era ancora vispa come al solito. Ora sembrava che stesse andando dritta a destinazione.

2)Seifer e Rinoa: erano in testa al gruppo, appena dietro Selphie, parecchio sudati, ma si stavano entrambi divertendo. Per tutta la durata della marcia non avevano fatto altro che parlare.

3)Tutto il resto degli esaminandi: 11 persone avevano dato forfait, chi prima e chi dopo, dei rimanenti 21 una buona metà poteva crollare a terra da un momento all’altro, mentre gli altri sembrava potessero ancora continuare. In generale tutti mantenevano una certa distanza di sicurezza dalla “pazza col tamburo”, e dai suoi due amici.

Finalmente il bosco cominciò ad avvicinarsi, per gioia di tutti, e, a furia di resistere, nessuno dei candidati rimasti cedette.

Ad aspettarli all’interno trovarono la prof.ssa Quistis.

-Complimenti a tutti i presenti! Avete superato la prova, contenti?! Buona fortuna per le prossime!- Selphie se ne andò, facendo l’occhiolino a Rinoa.

Senza perdere nemmeno un istante Quistis li condusse, questa volta a ritmo lento, in una piccola radura poco distante.

-Molto bene, vi spiegherò quale sarà il vostro obiettivo. Ieri sono stati liberati in questo luogo 25 esemplari di Molboro. Supereranno la prova coloro che mi porteranno un’antenna di Molboro. Nel momento in cui uno studente ne entra in possesso ne diventa automaticamente il proprietario, non sono ammessi scontri per cercare di rubare le antenne, pena la bocciatura. Potete cominciare da adesso, avete un’ora di tempo.-

“Al contrario di quanto può sembrare, questo non è affatto un lavoro da nulla.- pensò mentre aspettava lo scadere del tempo -Bisogna assolutamente essere in grado di difendersi dall’Alito Fetido, o si verrà travolti da una valanga di alterazioni di status, e non bastano le caramelle alla menta…-

Esito della prova: 6 candidati fallirono, Seifer e altri due ragazzi consegnarono due antenne, gli altri si limitarono al singolo pezzo richiesto.

-Seguitemi, la prova finale si terrà all’ingresso del Garden.- sentenziò dopo aver annotato qualcosa su un foglio.

Erano circa le 10.00 quando arrivarono al luogo prestabilito. Zell era appoggiato al cancello d’entrata.

-Loro 17 sono i partecipanti che dovranno affrontare l’ultima prova- disse indicando gli interessati.

Annuì soddisfatto vedendo che Seifer e Rinoa erano tra quelli.

-Per essere promossi- spiegò Zell -dovrete superare il cancello.-

-Tutto qua?- disse qualcuno.

-Sì. Io cercherò in tutti i modi di impedirvelo. C’è solo una regola: avete un solo tentativo, appena oltrepasserete la linea che vedete ai vostri piedi comincierò ad attaccare, non vi è concesso tornare indietro. Tutto il resto è permesso.-

-Forza siamo 17 contro uno. Sarà una passeggiata!-

Un istante dopo ai piedi di Zell c’erano cinque ragazzi addormentati, colpiti in pieno da un Morfeo.

Le provarono tutte, attaccando da soli e in gruppo, con magie e attacchi fisici, ma niente, alla fine rimasero in quattro.

Dopo aver bisbigliato qualcosa a Rinoa e agli altri due studenti, Seifer avanzò di un metro verso il cancello.

Zell lo guardò e disse -Forza Seifer! Non deludermi.-

Parlandogli aveva sorriso come faceva di solito; Seifer, però, non l’aveva mai visto con quell’espressione dipinta in volto.

Rimase un attimo in trance; il suo cervello, che gli avrebbe dovuto consigliare cosa fare (come aveva deciso in biblioteca), fu colto alla sprovvista. Non riusciva a consigliargli proprio un bel niente, se non di mantenere lo sguardo incollato a Zell sorridente.

Qualche frazione di secondo dopo il consiglio arrivò.

Cosa aspetti? Sorridi anche te!

“E perchè dovrei?”

Zell è carino quando sorride vero?

“Credo di sì.”

Direi anche senza credo. Ti ha inchiodato i neuroni! Prova a ricambiarlo, se lo spiazzi ti sarai guadagnato l’occasione per superare l’esame.

“Cosa vuoi che succeda? E poi non voglio più ingannarlo…nemmeno una volta.”

E tu…cosa vuoi che succeda?”

“…”

L’ultima volta che Seifer aveva sorriso a qulcuno probabilmente era ancora all’orfanotrofio, ma queste sono cose che basta fare una volta e non ci si dimentica più come si fa a farle, per tutta la vita.

“Seifer? Mi sta…sorridendo? Questo è un sorriso pulito, non è il suo solito ghigno, non l’ho mai visto…è bellissimo…”

Situazione ribaltata.

Ora erano i neuroni di Zell ad essere fuori uso.

Seifer approfittò di quel poco di malizia che gli era rimasta, fece uno sforzo, staccò per un attimo gli occhi da Zell, con uno scatto gli prese con forza i polsi e lo immobilizzò, ma aveva fatto un piccolo errore di calcolo.

Lui, o meglio, loro erano ancora nelle stesse condizioni di prima, anzi, erano ancora più confusi visto che si trovavano a mezzo metro di distanza, e non notarono minimamente Rinoa e gli altri che stavano oltrepassando il cancello.

Allora? Visto?

“Già…”

Adesso staccati e supera l’esame. Non riuscirà a fermarti, è troppo confuso.

“Zell è davvero bello…come ho fatto a non accorgermene prima?”

Mi stai ascoltando?

“E poi…è sempre gentile con tutti…perchè con me non lo è mai stato?”

Pronto? C’è nessuno?!

Credo stia ascoltando me…” Questo era il cuore.

Ti ci metti anche te ora?

Io non ho fatto niente, è lui che ha scelto di darmi retta…per la prima volta nella vita.

Tu lo stai cambiando.

Ti ripeto che è una sua decisione. E poi non mi pare che dar retta solo a te l’abbia portato a grandi risultati.

…in ogni caso adesso deve superare l’esame!

Seifer, ha ragione. Devi diventare un SeeD!

Tutto il dialogo che si era svolto all’interno di Seifer era durato all’incirca cinque secondi o poco più.

Con uno sforzo considerevole, lasciò i polsi di Zell e corse verso l’entrata.

Lui era rimasto ancora immobile e aveva lo sguardo perso nel vuoto.

-Congratulazioni! Avete uffialmente superato l’esame per diventare SeeD. Ora vi accompagneremo in presidenza, dopodichè sarete liberi per il resto della giornata.- disse Quistis, notando che Zell era ancora incantato a fissare l’aria.

-Bravissima!- disse Selphie abbracciando Rinoa.

-Grazie! Comunque non ce l’avrei fatta senza l’aiuto di Seifer.- rispose.

-Forza venite! Veloci che dobbiamo preparare la festa!- urlò Selphie cominciando a dettare una cadenza, a dir poco approssimativa, con il benamato tamburo.

-Seifer, grazie di cuore, fare l’esame con te è stato un piacere! Se non ci fossi stato probabilmente saremmo stati tutti bocciati.- disse Rinoa dopo che furono usciti dalla presidenza con il loro diploma.

-Figurati. Sono io che devo ringraziarti, è merito tuo se ho capito molte cose.-

-Davvero?! Sono proprio contenta! Posso sapere cosa?-

-Per esempio…è colpa mia se siamo stati nemici.-

Rinoa sorrise e disse -Il torto non sta mai da una parte sola Seifer. Mettiamoci una pietra sopra ok? Da stasera saremo tutti amici.-

-D’accordo.- annuì felice.

-Credo che mi riposerò un po’.- aggiunse mentre erano nell’ascensore -Di tutti gli esami che ho fatto questo è stato senza dubbio il più faticoso.-

-Io ho promesso a Selphie che l’avrei aiutata nei preparativi per la festa. Oggi sarà una giornata pesante.-

Dopo essersi salutati, Seifer si diresse verso la sua nuova dimora, ma appena girato l’angolo trovò Zell ad aspettarlo.

-Seifer, l’hai fatto solo per riuscire a fregarmi?- disse con una punta di tristezza.

Vedendo Zell arrossire sentì qualcosa dentro di sè, come una sorta di fuoco che veniva alimentato dalla sua stessa anima, ma non riuscì a capire cosa fosse.

Si avvicinò di più a lui e gli prese un polso, come aveva fatto mezz’ora prima, ma in modo molto più delicato. Non sapeva esattamente se fosse lui a muovere il suo corpo o quella sensazione di poco fa.

-No Zell.- parlò con un tono di voce più basso, e incredibilmente caldo. L’atmosfera era diventata intima. -Non voglio più ingannarti. Puoi fidarti di me ora?-

-…sì. Ho fiducia in te.- stava tremando e aveva abbassato lo sguardo.

Gli lasciò il polso, con altrettanta delicatezza, notando che la situazione stava diventando insopportabilmente imbarazzante.

-A stasera Zell.- gli disse con un sorriso.

-Ciao Seifer.- rispose con la stessa espressione.

Entrò nella stanza, decisamente migliore di quella in cui stava prima, e, senza far caso all’arredamento e a tutto il resto, si spogliò ed entrò in doccia.

Mentre si deliziava del getto d’acqua calda non riusciva a pensare ad altro che al volto di Zell che sorrideva e che arrossiva; gli erano rimasti scolpiti nella mente.

“Perchè mi succede questo?”

Non chiederti il perchè delle cose belle.

“Ci sono troppe domande a cui non riesco a dare una risposta.”

Tu sei troppo razionale. Lasciati un po’ andare.

“Ci proverò…tanto ormai non sono più lo stesso di prima.”

Si rivestì e mangiò qualcosina, poi diede un’occhiata all’appartamento.

Davvero niente male, era parecchio grande e l’arredamento era nuovo, le finestre lasciavano entrare molta più luce e, soprattutto, la camera da letto era fantastica: letto matrimoniale, una parete fatta quasi solo di vetro e televisione al plasma.

Stava sistemando i suoi vestiti nell’armadio quando suonò il campanello. Per un momento sperò quasi fosse Zell.

Erano Raijin e Fujin.

-Ciao ragazzi!-

-Ciao! Complimenti!- dissero all’unisono.

-Grazie! Entrate pure. Sono appena arrivato, stavo sistemando le mie cose.-

Passarono insieme tutta la giornata, fino a quando per Seifer non fu ora di prepararsi per la festa.

-Scusate ragazzi, ora devo andare alla festa di Selphie.-

-D’accordo. Ci vediamo domani se hai tempo.-

-Seifer, sto cominciando a smettere di parlare con parole singole.-

-Come mai?-

“Meno male che non sono l’unico a cambiare.”

-A volte non riesco a dire esattamente quello che penso.-

-Capisco. Mi ci dovrò fare l’abitudine.- disse strappandole una risata.

-Ci vediamo!-

-Ciao ragazzi!-

Sì vestì, in modo abbastanza leggero (una felpa verde, un paio di jeans e scarpe da tennis bianche), prese qualche bottiglia di birra da portare alla festa e uscì chiudendo a chiave la porta.

Leggermente agitato per il fatto di dover riallacciare i rapporti quasi con tutti, si diresse alla camera di Selphie e, una volta arrivato, suonò il campanello.


Continua…