[Fan Fiction] The Princess and the Thief: Capitolo 1 – Come farsi fregare da una principessa

Era una notte tranquilla ad Alexandria.

Le lune, alte nel cielo, illuminavano placidamente la città addormentata di una luce rosso-argentea.

Il sole era tramontato ormai da diverse ore e a dominare incontrastato c’era solo il silenzio.

Soltanto una piccola figura si aggirava per le strade deserte…

Senza timore, saltò da un tetto all’altro con grande agilità, raggiungendo in un attimo il maestoso castello.

I soldati di Alexandria, non erano certo da considerarsi tipi dediti al lavoro…

Se ne stavano tranquilli nelle loro postazioni, più intenti a dormire che a garantire la sicurezza del castello.

La misteriosa figura, dall’alto di una torre, osservò le guardie sotto di lui;

un sorriso beffardo comparve sul suo viso. “Sarà più facile del previsto!”

Con passo felpato e senza alcuno sforzo, riuscì ad entrare senza essere scoperto.

Si aggirò furtivo per tutto il castello, controllando ogni singola stanza; alla ricerca di oggetti di valore.

Qualsiasi cosa reputasse interessante, la infilava cautamente nel grosso sacco di pelle che si era portato dietro;

attento a non far alcun rumore. Dopo pochi minuti, lo aveva riempito completamente. “Accidenti!”

Pensò, mentre trascinava faticosamente il grosso peso; un particolare, però, sembrò catturare la sua attenzione…

Alzò lo sguardo, fissando il grosso portone in cima alle scale.

“Lassù, dovrebbe esserci la camera della principessa Garnet…” Rabbrividì. “Speriamo non sia come la madre!” Un rumore di passi sospetto, lo fece tornare alla realtà.

Si voltò di scatto, pronto a combattere e, all’evenienza, scappare.

Di certo, non si aspettava di trovarsi di fronte una ragazza.

Abbassò le difese; un sorriso imbarazzato si fece largo sul suo volto.

– Posso spiegare… –

Disse con un filo di voce. “Com’è bella.” Mentre si perdeva in questo pensiero, non si accorse che…

– GUARDIE! –

Al solo sentire quella parola, il povero ladruncolo scappò via in fretta e furia; abbandonando la refurtiva.

Per niente intenzionata a lasciarsi sfuggire il ladro, la giovane gli corse dietro senza esitare.

Conosceva bene i suoi soldati, erano degli scansafatiche…non sarebbero arrivati in tempo.

Il ladro correva a perdifiato, alla disperata ricerca di una qualsiasi via di fuga.

Guardò indietro. “Non demorde!” Pensò stupito; non si era aspettato che la ragazza lo avrebbe inseguito.

Tentò di seminarla un ultima volta, ma la giovane sembrava conoscere molto bene il castello;

come se fosse casa sua. Il tempo fuggiva inesorabile e il ladruncolo cominciava ad accusare la stanchezza;

non avrebbe resistito a lungo. Credeva di essere spacciato…poi, vide la sua salvezza.

Una minuscola finestra che dava sul grande giardino del castello; aveva ancora qualche speranza.

Con le ultime forze che gli restavano, balzò sulla ringhiera della scalinata centrale e con un ultimo,

faticoso salto raggiunse il suo obbiettivo. Ormai era al sicuro, in salvo; ma…

“Non penserai di aver vinto?” Senza pensare a quello che stava facendo, la giovane fece un unico, grande salto.

“Ormai ti ho in pugno!” …Le ultime parole famose.

Per niente attratta dal pensiero di poter finire letteralmente spalmata al suolo,

si aggrappò all’unico appiglio disponibile; una…coda. (?!)

Un urlo straziante, echeggiò per tutto il castello; seguito da un tonfo sordo,

come di due corpi che cadono rovinosamente a terra.

La ragazza, si alzò immediatamente; un po’ frastornata. “Sono viva!”

Guardò il ragazzo ancora a terra; mezzo intontito.

Ogni tanto, il poveretto si lasciava sfuggire qualche gemito di dolore.

– Principessa! State bene? –

Gridarono le uniche due guardie che si erano decise ad accorrere.

– …Sì, sto bene. Ora prendete il… –

Si voltò per mostrare loro il ladro, ma questi sembrava essersi dileguato. “Ma dov’è finito?!”

Tirò un sospiro di sollievo.

Era stato fortunato, era riuscito a scappare. Nonostante questo, si sentiva letteralmente a pezzi.

“Quella ragazza è da ammirare…” Pensò, mentre si massaggiava la coda dolorante.

“…La mia povera coda!” Sospirò di nuovo; un rumore di passi attirò la sua attenzione…

– Gidan, finalmente! Allora, dov’è la refurtiva? –

Domandò Blank, mentre saltava sul tetto e si sedeva accanto al compare. Gidan si alzò indispettito.

– Lasciamo stare, và…oggi non è giornata! –


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