[Fan Fiction] Tidus&Yuna together 4ever: Capitolo 13

Yuna, Rikku, Paine e i loro rispettivi ragazzi erano già pronti per fare le prove, mancavano solo Fratello e Compagno che erano parecchio in ritardo. Spazientita Rikku sbraitò “Accidenti a quel fannullone di mio fratello e al suo compare! Devono sempre farsi desiderare! A me non va più di aspettarli!”, poi eccoli arrivare con chitarre elettriche alla mano e vestiti da rockstar. Rikku andò loro contro “Alla buon’ora fannulloni! Che diavolo avete fatto fino ad ora? Fa niente, lasciamo stare sennò qua non iniziamo più”. Yuna non si sentiva molto preparata sulla canzone che stavano per provare: poche parole non riusciva a ricordarle, inoltre non sapeva più se ce l’avrebbe fatta a muoversi a tempo col ritmo. Ma ormai erano tutti lì e non poteva tirarsi indietro “Allora siete pronti? Fratello? Gippal? Compagno? Pronti con le chitarre? Si comincia!”. I tre ragazzi cominciarono a tirare le corde delle chitarre ottenendo subito un effetto rock che dava grinta. Durante tutto il tempo che fecero le prove Yuna fece qualche sbaglio, ma trascurabile. Tuttavia lei si continuava a dire che non dovevano esserci errori, tutto doveva andare perfettamente. Continuarono per due ore fra errori e miglioramenti, alla fine smisero. Yuna si lamentava più con sè stessa che con gli altri “Ho fatto un sacco di errori. Lo dicevo che questo brano non sarei riuscita a farlo bene”
“Non fa niente Yunie, abbiamo ancora una settimana per farcela”
“Invece voi tre ve la siete cavati bene con le chitarre. E bravi ragazzi!”
“Vabbè non pensiamoci più e prepariamoci per il falò di stasera. Immagino che abbiate già avvisato Lulu e Wakka”
“Certo, e hanno detto volentieri di sì. Ora andiamo a prepararci tutti”. Quando Yuna e Tidus (che aveva assistito alle prove con Baralai) rimasero soli, lei prese il discorso “Sono stata una frana, non ho fatto altro che sbagliare. Se non mi dò una mossa a migliorare andrà a finire che al torneo farò fare una pessima figura a tutta la band”
“Non è vero che sei andata così male” commentò Tidus accarezzandola “e non devi continuare a tormentarti in questo modo. Così perderai fiducia in te stessa e allora sì che non migliorerai”. Con quelle parole Yuna si sentì più motivata “Credi di più nel tuo talento, credici più forte” continuò a dire lui. La ragazza abbracciò Tidus “Grazie. Ora so che ce la farò” gli disse poi lo baciò. “Ora però dobbiamo sbrigarci. Finiremo con l’essere gli ultimi ad essere pronti. E sinceramente io non vedo l’ora di iniziare la serata” disse Tidus, “Ok, prima le signore” Yuna si precipitò in camera, ne uscì dopo dieci minuti vestita con la sua tenuta da mare.

“Ci stanno mettendo un pò” disse Paine. Erano tutti fuori e aspettavano Tidus e Yuna. Questi finalmente uscirono e raggiunsero il resto del gruppo. “Abbiamo fatto tardi? Scusate tanto” fece Tidus, Rikku rispose “Non certo quanto mio fratello e il suo amico, almeno il vostro ritardo è sopportabile”
“Ok basta così” intervenne Baralai “non perdiamoci in cavolate e andiamo in spiaggia. La notte è lunga”
“Bene allora… tutti in marcia!” esultò Yuna raggiante. Il gruppo di amici si diresse finalmente verso la spiaggia e durante il cammino risero fra battute e scherzi vari, quando arrivarono i maschi iniziarono subito a montare le tende mentre le ragazze si occupavano di accendere il fuoco. Dopo dieci minuti tutti erano seduti attorno al falò a ridere e a raccontarsi i loro ricordi più divertenti “… e ti ricordi quando ho detto che io e Rikku stavamo insieme e non era vero? Era uno spasso vederla arrossire” raccontava Gippal
“Razza di scemo! Ti divertivi solo tu!”
“Eh eh! Non facevi altro che chiamarla -figlia di Cid-” disse Yuna ridacchiando
“-Ehi, io ho un nome- rispondevo sempre. E tu continuavi lo stesso a chiamarmi in quel modo”
“Io ricordo ancora” disse Lulu ” quando dissi a Wakka che ero incinta. Non so ancora se era svenuto davvero o faceva finta”. Tutti risero come matti, Wakka era un pò imbarazzato ma rise con loro. Tidus si alzò in piedi “Va bene, finiamola qui di parlare dei bei ricordi. Io propongo un bagno notturno, a chi va l’idea?”. Tutti si alzarono di scatto e corsero verso il mare, facendo a gara di chi sarebbe arrivato prima. Fu Gippal a trionfare e subito si diede inizio a una lotta furibonda a schizzi d’acqua e malmenate. Wakka e Lulu invece erano rimasti sul bagnasciuga con il loro bambino, Vidinu, che camminava con i piedini in acqua mentre loro lo tenevano per le mani per non lasciarlo cadere. Wakka sussurrò a Lulu “Che resti tra noi, ma quando mi hai detto della gravidanza ero svenuto davvero”, lei ridacchiò “Oh resterà di sicuro tra noi” disse “Ehi ragazze! Lo sapete che…”
“Ehi ehi ehi! Doveva rimanere tra noi!”. Tutti quelli che ingaggiavano la lotta avevano smesso e stavano ad ascoltare col fiato sospeso quel che Lulu aveva da dire “…quando sono rimasta incinta…”
“Strega! Infame! Donna diabolica! Non dire niente!”
“…Wakka era sul serio…”, ma Wakka non le fece dire una parola di più. Approfittando che non aveva il bambino in braccio, la prese alla vita e la sollevò “Spiacente tesoro ma non ho proprio intenzione di lasciarti sfuggire una parola” e Lulu ridendo cercava di divincolarsi “Mettimi giù! Se non mi metti giù giuro che mi metto a gridare! Lasciami andare, dai!”. Le ragazze non stettero certo lì ad osservare, dopo i loro ragazzi designarono Wakka come nuovo bersaglio “Missione di soccorso! Al salvataggio di Lulu!” gridò Rikku mentre corse fuori dall’acqua contro Wakka. Quest’ultimo lasciò andare Lulu e si preparò a ricevere l’attacco della ragazza, la quale lo buttò sulla sabbia e cominciò a torturarlo, seguita da Yuna e Paine. “No! No no no! Tutte inseme no! Ragazzi, datemi una mano!” gridò aiuto Wakka. Si scazzottarono tutti contro tutti per almeno un quarto d’ora, dopodichè smisero.

“E’ inutile, di qua non riesci a passare” disse Tidus a Yuna, “Staremo a vedere” replicò quest’ultima. Tutti tranne Lulu giocavano a blitzball sulla spiaggia, le femmine contro i maschi ed era Yuna ad avere la palla, mentre Tidus cercava di riprenderne possesso “E speri davvero di riuscire a scartarmi? Guarda che hai davanti a te una stella di questo sport, mia cara” si vantò lui. Tuttavia, prima che finisse la frase Yuna riuscì ad scartarlo mantenendo il possesso di palla, tirò verso Baralai che faceva da portiere e segnò un gol clamoroso. Esultante, corse incontro alle amiche e schernì il povero Tidus “Meno chiacchiere e più azione, stella dei miei stivali. Ti sei fatto dribblare così facilmente…” e lui “Ah si? Ora ti faccio vedere quanto posso essere terribile!”. Il ragazzo si avventò su di lei e se la caricò sulle spalle “E ora un bel bagnetto notturno, anche se non tanto caldo” disse portando la ragazza verso il mare. “No fermati! Ti rendi conto di quanto sarà fredda a quest’ora? Dai lasciami, stavo scherzando!” gridava Yuna mentre rideva e si dimenava come una pazza. Ovviamente non riuscì a liberarsi e finì in acqua, uscendone tutta infreddolita. “Forse ho esagerato” pensava Tidus vedendo che un pò tremava, la prese per una mano e portandola a sè la abbracciò per riscardarla. Ottenne l’effetto desiderato, Yuna sentiva il calore del suo corpo e stare così attaccata a lui le dava una tale sensazione di sicurezza. “Ora va meglio?” domandò il ragazzo con premurosità
“Potevo semplicemente sedermi un pò davanti al fuoco” rispose lei
“No perchè? Avevo tanta voglia di stringerti”. Yuna sorrise e baciò il suo ragazzo. Furono interrotti da Gippal “Ehi piccioncini! Quando più vi fa comodo riprendiamo a giocare ok?”
“Lasciali stare, si vogliono baciare” fece Rikku
“Va bene, prendetevela comoda”
“Sì sì, arriviamo” e ripresero a giocare.

“Buoni gli spiedini. Li avete comprati o li avete preparati voi, amore?” fece Baralai rivolto a Paine
“Fatti con le nostre mani” rispose lei
“E chi ci crede? Sono troppo buoni”
“Metti forse in dubbio la mia abilità in cucina?”, Paine si avventò sul ragazzo e lo fece cadere di schiena sulla sabbia, lei gli finì sopra. Quella situazione le ricordava molto quella della sera al bosco di Macalania “Ti ricordi? Anche la nostra prima sera insieme eravamo finiti così” disse Paine ridendo “Ah ah ah! Eccome se ricordo! Un pò imbarazzante” rispose lui
“Un pò? Non sai come mi sentivo io!”
“Voi due piuttosto” Baralai accennò a Rikku e Gippal “Nessuno a me ha mai detto come voi vi siete messi insieme”
“E perchè te lo dovremmo dire?” scherzò Gippal
“Eddai, probabilmente sarò l’unico qui che non lo sa”
“Ok ok. Ci siamo baciati e via”
“Che genio! Fin qua c’ero arrivato anch’io, -ci siamo baciati e via-“. Continuarono a mangiare attorno al fuoco divertendosi molto e dopo qualche ora tutti erano assonnati “Non so voi ragazzi mai io sto crollando. Che ne dite di andare a dormire?” disse Rikku stiracchiandosi
“Sì, ho sonno anch’io. Si va a dormire allora?”.
Gippal spense il fuoco con una secchiata d’acqua e ogni coppia si ritirò nella propria tenda. Ma Tidus e Yuna non erano tanto stanchi, tant’è che tutti gli altri si erano addormentati prima di loro. “Tu hai sonno?” domandò la ragazza a lui
“Proprio no”
“Nemmeno io”
“E che ti va di fare allora?”
“Indovina”
“Sei una porcellina, lo sai?”
“Dunque non ne hai voglia?”
“Scherzi? Ne ho voglia eccome!”. Yuna, sorridente, baciò il suo ragazzo e con quel bacio iniziarono a passare la loro nottata insieme.Yuna, Rikku, Paine e i loro rispettivi ragazzi erano già pronti per fare le prove, mancavano solo Fratello e Compagno che erano parecchio in ritardo. Spazientita Rikku sbraitò “Accidenti a quel fannullone di mio fratello e al suo compare! Devono sempre farsi desiderare! A me non va più di aspettarli!”, poi eccoli arrivare con chitarre elettriche alla mano e vestiti da rockstar. Rikku andò loro contro “Alla buon’ora fannulloni! Che diavolo avete fatto fino ad ora? Fa niente, lasciamo stare sennò qua non iniziamo più”. Yuna non si sentiva molto preparata sulla canzone che stavano per provare: poche parole non riusciva a ricordarle, inoltre non sapeva più se ce l’avrebbe fatta a muoversi a tempo col ritmo. Ma ormai erano tutti lì e non poteva tirarsi indietro “Allora siete pronti? Fratello? Gippal? Compagno? Pronti con le chitarre? Si comincia!”. I tre ragazzi cominciarono a tirare le corde delle chitarre ottenendo subito un effetto rock che dava grinta. Durante tutto il tempo che fecero le prove Yuna fece qualche sbaglio, ma trascurabile. Tuttavia lei si continuava a dire che non dovevano esserci errori, tutto doveva andare perfettamente. Continuarono per due ore fra errori e miglioramenti, alla fine smisero. Yuna si lamentava più con sè stessa che con gli altri “Ho fatto un sacco di errori. Lo dicevo che questo brano non sarei riuscita a farlo bene”
“Non fa niente Yunie, abbiamo ancora una settimana per farcela”
“Invece voi tre ve la siete cavati bene con le chitarre. E bravi ragazzi!”
“Vabbè non pensiamoci più e prepariamoci per il falò di stasera. Immagino che abbiate già avvisato Lulu e Wakka”
“Certo, e hanno detto volentieri di sì. Ora andiamo a prepararci tutti”. Quando Yuna e Tidus (che aveva assistito alle prove con Baralai) rimasero soli, lei prese il discorso “Sono stata una frana, non ho fatto altro che sbagliare. Se non mi dò una mossa a migliorare andrà a finire che al torneo farò fare una pessima figura a tutta la band”
“Non è vero che sei andata così male” commentò Tidus accarezzandola “e non devi continuare a tormentarti in questo modo. Così perderai fiducia in te stessa e allora sì che non migliorerai”. Con quelle parole Yuna si sentì più motivata “Credi di più nel tuo talento, credici più forte” continuò a dire lui. La ragazza abbracciò Tidus “Grazie. Ora so che ce la farò” gli disse poi lo baciò. “Ora però dobbiamo sbrigarci. Finiremo con l’essere gli ultimi ad essere pronti. E sinceramente io non vedo l’ora di iniziare la serata” disse Tidus, “Ok, prima le signore” Yuna si precipitò in camera, ne uscì dopo dieci minuti vestita con la sua tenuta da mare.

“Ci stanno mettendo un pò” disse Paine. Erano tutti fuori e aspettavano Tidus e Yuna. Questi finalmente uscirono e raggiunsero il resto del gruppo. “Abbiamo fatto tardi? Scusate tanto” fece Tidus, Rikku rispose “Non certo quanto mio fratello e il suo amico, almeno il vostro ritardo è sopportabile”
“Ok basta così” intervenne Baralai “non perdiamoci in cavolate e andiamo in spiaggia. La notte è lunga”
“Bene allora… tutti in marcia!” esultò Yuna raggiante. Il gruppo di amici si diresse finalmente verso la spiaggia e durante il cammino risero fra battute e scherzi vari, quando arrivarono i maschi iniziarono subito a montare le tende mentre le ragazze si occupavano di accendere il fuoco. Dopo dieci minuti tutti erano seduti attorno al falò a ridere e a raccontarsi i loro ricordi più divertenti “… e ti ricordi quando ho detto che io e Rikku stavamo insieme e non era vero? Era uno spasso vederla arrossire” raccontava Gippal
“Razza di scemo! Ti divertivi solo tu!”
“Eh eh! Non facevi altro che chiamarla -figlia di Cid-” disse Yuna ridacchiando
“-Ehi, io ho un nome- rispondevo sempre. E tu continuavi lo stesso a chiamarmi in quel modo”
“Io ricordo ancora” disse Lulu ” quando dissi a Wakka che ero incinta. Non so ancora se era svenuto davvero o faceva finta”. Tutti risero come matti, Wakka era un pò imbarazzato ma rise con loro. Tidus si alzò in piedi “Va bene, finiamola qui di parlare dei bei ricordi. Io propongo un bagno notturno, a chi va l’idea?”. Tutti si alzarono di scatto e corsero verso il mare, facendo a gara di chi sarebbe arrivato prima. Fu Gippal a trionfare e subito si diede inizio a una lotta furibonda a schizzi d’acqua e malmenate. Wakka e Lulu invece erano rimasti sul bagnasciuga con il loro bambino, Vidinu, che camminava con i piedini in acqua mentre loro lo tenevano per le mani per non lasciarlo cadere. Wakka sussurrò a Lulu “Che resti tra noi, ma quando mi hai detto della gravidanza ero svenuto davvero”, lei ridacchiò “Oh resterà di sicuro tra noi” disse “Ehi ragazze! Lo sapete che…”
“Ehi ehi ehi! Doveva rimanere tra noi!”. Tutti quelli che ingaggiavano la lotta avevano smesso e stavano ad ascoltare col fiato sospeso quel che Lulu aveva da dire “…quando sono rimasta incinta…”
“Strega! Infame! Donna diabolica! Non dire niente!”
“…Wakka era sul serio…”, ma Wakka non le fece dire una parola di più. Approfittando che non aveva il bambino in braccio, la prese alla vita e la sollevò “Spiacente tesoro ma non ho proprio intenzione di lasciarti sfuggire una parola” e Lulu ridendo cercava di divincolarsi “Mettimi giù! Se non mi metti giù giuro che mi metto a gridare! Lasciami andare, dai!”. Le ragazze non stettero certo lì ad osservare, dopo i loro ragazzi designarono Wakka come nuovo bersaglio “Missione di soccorso! Al salvataggio di Lulu!” gridò Rikku mentre corse fuori dall’acqua contro Wakka. Quest’ultimo lasciò andare Lulu e si preparò a ricevere l’attacco della ragazza, la quale lo buttò sulla sabbia e cominciò a torturarlo, seguita da Yuna e Paine. “No! No no no! Tutte inseme no! Ragazzi, datemi una mano!” gridò aiuto Wakka. Si scazzottarono tutti contro tutti per almeno un quarto d’ora, dopodichè smisero.

“E’ inutile, di qua non riesci a passare” disse Tidus a Yuna, “Staremo a vedere” replicò quest’ultima. Tutti tranne Lulu giocavano a blitzball sulla spiaggia, le femmine contro i maschi ed era Yuna ad avere la palla, mentre Tidus cercava di riprenderne possesso “E speri davvero di riuscire a scartarmi? Guarda che hai davanti a te una stella di questo sport, mia cara” si vantò lui. Tuttavia, prima che finisse la frase Yuna riuscì ad scartarlo mantenendo il possesso di palla, tirò verso Baralai che faceva da portiere e segnò un gol clamoroso. Esultante, corse incontro alle amiche e schernì il povero Tidus “Meno chiacchiere e più azione, stella dei miei stivali. Ti sei fatto dribblare così facilmente…” e lui “Ah si? Ora ti faccio vedere quanto posso essere terribile!”. Il ragazzo si avventò su di lei e se la caricò sulle spalle “E ora un bel bagnetto notturno, anche se non tanto caldo” disse portando la ragazza verso il mare. “No fermati! Ti rendi conto di quanto sarà fredda a quest’ora? Dai lasciami, stavo scherzando!” gridava Yuna mentre rideva e si dimenava come una pazza. Ovviamente non riuscì a liberarsi e finì in acqua, uscendone tutta infreddolita. “Forse ho esagerato” pensava Tidus vedendo che un pò tremava, la prese per una mano e portandola a sè la abbracciò per riscardarla. Ottenne l’effetto desiderato, Yuna sentiva il calore del suo corpo e stare così attaccata a lui le dava una tale sensazione di sicurezza. “Ora va meglio?” domandò il ragazzo con premurosità
“Potevo semplicemente sedermi un pò davanti al fuoco” rispose lei
“No perchè? Avevo tanta voglia di stringerti”. Yuna sorrise e baciò il suo ragazzo. Furono interrotti da Gippal “Ehi piccioncini! Quando più vi fa comodo riprendiamo a giocare ok?”
“Lasciali stare, si vogliono baciare” fece Rikku
“Va bene, prendetevela comoda”
“Sì sì, arriviamo” e ripresero a giocare.

“Buoni gli spiedini. Li avete comprati o li avete preparati voi, amore?” fece Baralai rivolto a Paine
“Fatti con le nostre mani” rispose lei
“E chi ci crede? Sono troppo buoni”
“Metti forse in dubbio la mia abilità in cucina?”, Paine si avventò sul ragazzo e lo fece cadere di schiena sulla sabbia, lei gli finì sopra. Quella situazione le ricordava molto quella della sera al bosco di Macalania “Ti ricordi? Anche la nostra prima sera insieme eravamo finiti così” disse Paine ridendo “Ah ah ah! Eccome se ricordo! Un pò imbarazzante” rispose lui
“Un pò? Non sai come mi sentivo io!”
“Voi due piuttosto” Baralai accennò a Rikku e Gippal “Nessuno a me ha mai detto come voi vi siete messi insieme”
“E perchè te lo dovremmo dire?” scherzò Gippal
“Eddai, probabilmente sarò l’unico qui che non lo sa”
“Ok ok. Ci siamo baciati e via”
“Che genio! Fin qua c’ero arrivato anch’io, -ci siamo baciati e via-“. Continuarono a mangiare attorno al fuoco divertendosi molto e dopo qualche ora tutti erano assonnati “Non so voi ragazzi mai io sto crollando. Che ne dite di andare a dormire?” disse Rikku stiracchiandosi
“Sì, ho sonno anch’io. Si va a dormire allora?”.
Gippal spense il fuoco con una secchiata d’acqua e ogni coppia si ritirò nella propria tenda. Ma Tidus e Yuna non erano tanto stanchi, tant’è che tutti gli altri si erano addormentati prima di loro. “Tu hai sonno?” domandò la ragazza a lui
“Proprio no”
“Nemmeno io”
“E che ti va di fare allora?”
“Indovina”
“Sei una porcellina, lo sai?”
“Dunque non ne hai voglia?”
“Scherzi? Ne ho voglia eccome!”. Yuna, sorridente, baciò il suo ragazzo e con quel bacio iniziarono a passare la loro nottata insieme.


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