Tidus aprì gli occhi. Gli sembrava di essersi addormentato appena due minuti fa, voleva rimettersi a dormire ma ciò gli veniva impedito dai raggi del sole mattutino che entravano dalla finestra. “Vabbè, tanto vale stare sveglio.” fu il suo pensiero, ma voleva comunque rimanere a letto. Si girò dall’altra parte, Yuna era ancora che dormiva. Rimase a guardarla per qualche minuto, poi con una mano le spostò dolcemente una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Com’è bella…” sussurrò da solo. Sentì forte il bisogno di avvicinarsi di più a lei, di baciarla… così posò dolcemente le labbra sulle sue e la baciò teneramente; nel profondo sperava che lei si svegliasse e che lo ricambiasse. Così fu in effetti: quel bacio fu una dolce sveglia per Yuna che felice lo ricambiò.
“Buongiorno. Fatto altri brutti sogni?” chiese Tidus.
“Mmm… ‘ngiorno. No, niente più brutti sogni. E ho anche avuto un risveglio bellissimo” rispose lei sorridente. Tidus pensava a quella notte, su che tipo di incubo avesse potuto far piangere la sua dolce Yuna. Voleva chiederglielo ma ritenne che fosse meglio girare sull’argomento; pensò che forse il solo ricordarlo l’avrebbe fatta star male. A Yuna però bastava semplicemente guardarlo per capire il suo stato d’animo così lo rassicurò “Non devi preoccuparti per stanotte, è tutto a posto”.
“Ma piangevi. E mi hai fatto giurare che non ti avrei mai lasciata; cos’ hai sognato che potesse farti provare tutta quella sofferenza?”
Yuna non rispose, non riusciva a confidarsi con lui sulle paure che ormai si teneva dentro da tempo. Ma tanto era la premurosità di Tidus che lui insistette “Tu mi puoi dire tutto, fammi sapere cosa ti tieni dentro”. Ormai lei si sentiva oppressa dal peso di quelle paure che non riusciva più a sopportare; abbracciò Tidus molto forte e decise di sfogarsi “Io… io ho paura. Dopo tanto tempo che sono rimasta senza di te, finalmente ti ho ritrovato e… non voglio che tu te ne vada di nuovo lasciandomi sola. E… e se mi dovessero abbandonare anche i miei amici… anche se so, quanto è vero il mondo, che non lo faranno mai. Tutto questo mi terrorizza”; disse tutte quelle parole fra lacrime e singhiozzi e benchè si sentisse un pò sollevata per essersi confidata con lui, provava una sofferenza incontenibile. Tidus non poteva sopportare la vista di Yuna che piangeva, lo faceva star male; “Yuna, guardami negli occhi” le disse e lei allontanò la testa dal suo petto e lo guardò con gli occhi pieni di lacrime, “Yuna non devi pensare questo. Io ti amo. Nemmeno io voglio più separarmi da te e vedrai, non succederà mai più. E’ una promessa che ti faccio. Ti fidi di me vero?”, lei rispose di sì con la testa ma dai suoi occhi ancora scendevano lacrime. Tidus continuò a parlarle “E se mai dovesse accadere che ci dovremo separare… ricordati che ti basterà fischiare. Vedrai che sarò da te ovunque tu sia. Te lo ricordi quel giorno di 3 anni fa a Luka? Te lo promisi anche allora e te lo riprometto adesso”. Sì, Yuna si ricordava bene quel giorno a Luka. Lì c’era sempre tanta di quella folla che ci si poteva perdere facilmente, così lui le insegnò a fischiare così da potersi ritrovare facilmente. Lei, ancora piangente, gli fece un sorriso malinconico. “E poi” continuò Tidus “non esiste alcun motivo per cui tu debba temere che i nostri amici ti abbandonino. Ti vogliono tutti quanti un bene dell’anima e più di una volta hanno rischiato anche la vita per te, no? Anzi devi ritenerti davvero onorata ad avere amici così come non ce li ha nessun altro. Per tutti loro sei come una sorella, una parte fondamentale di sè stessi. O mi sbaglio?”.
Tutta la sofferenza che Yuna provava prima si era volatilizzata, per lasciare posto a una felicità illimitata. Si sentì finalmente col cuore sereno e totalmente libero da quelle paure infondate; sollevata si buttò sulle labbra di Tidus e le baciò appassionatamente. Aveva ragione lui: i suoi erano i migliori amici del mondo e lui era il suo amore. Nessuno di loro l’avrebbe mai lasciata sola, nessuno. “Grazie” gli sussurrò nell’orecchio, “Beh, è ora di alzarsi, su”. I due si alzarono dal letto, Tidus stava per prendersi i suoi vestiti ma Yuna lo spinse fuori dalla stanza e tirò la tenda.
“Ehi! Che fai?” chiese Tidus un pò sorpreso.
“Devo cambiarmi no?” rispose Yuna dall’altra parte della stanza
“E allora che problema c’è? Mica ti vergogni? Sono solo io, no?”
“Ti sei divertito abbastanza ieri sera con me, non credi?” scherzò Yuna facendogli un tenero occhiolino.
“Antipatica.” disse sorridendole “Beh perlomeno ora è allegra” pensò Tidus. Dopo un pò Yuna uscì dalla stanza vestita con la sua solita maglietta bianca senza maniche col cappuccio rosa e quei pantaloncini blu corti che la rendevano così sexy, come sempre i lunghi capelli erano raccolti in una treccia lunghissima che le arrivava fino alle caviglie. Lei adorava quella combinazione di vestiti. Mentre entrò Tidus nella stanza per cambiarsi lei uscì fuori sulla soglia di casa e il sole la riempì di buonumore. “Sarà sicuramente una bellissima giornata” si disse “e sento che nulla potrà rovinarla”.