Rikku e Gippal andarono incontro a Tidus e Yuna, Rikku si accanì sul biondo “Certo che sei proprio uno scemo, che risolvevi se te ne andavi via?”. Era arrabbiata ma non tanto, Tidus tentò di scusarsi “Va bene, calmati. Mi dispiace, ok?”
“Vabbè però non farlo mai più”
“Garantito. Io qua ci resterò per sempre, anche perchè voglio sposare Yuna”
“Giusto! Ora che state di nuovo insieme, vi sposerete! E dove celebrerete le nozze? E quando?” adesso Rikku era in preda all’euforia. Tuttavia Yuna solo ora si rese conto che non avevano ancora pensato a questi dettagli “Ora che ci penso… non abbiamo ancora stabilito la data e il luogo. Come facciamo? E poi ci vorrà tempo”, Tidus però aveva sempre una soluzione pronta “Credi che non ci abbia pensato? Il luogo io ce l’ho già in mente”
“Mica penserai di nuovo al bosco di Macalania?”
“No, qualcosa di meglio. Vieni” e lui prese Yuna per la mano, conducendola nel tempio e più precisamente nel chiostro della prova. La ragazza già aveva capito dove lui la stesse portando: proprio nella sala dove lei era diventata invocatrice, dove lei e Tidus si erano conosciuti. Si sarebbero uniti in matrimonio nel luogo del loro primo incontro, la sola idea fece sentire Yuna al settimo cielo. “Che ne dici allora?” le domandò Tidus “Non è il posto più adatto?”. Per tutta risposta Yuna abbracciò forte il suo ragazzo “E’ perfetto… grazie, sei tanto dolce. Ti amo tanto”. Tidus la abbracciò a sua volta “Mi sei mancata ieri” le disse dolcemente “Ho sofferto anch’io per la tua mancanza” rispose lei e ripensò a come lo aveva trattato il giorno prima “Mi odio a morte per averti trattato in quel modo schifoso. Scusami”. Tidus tentò di non farla sentire troppo in colpa “Non fa niente. Più che altro dispiace moltissimo a me per quello che hai visto a Luka”
“Ma quella ragazza… chi diavolo era?”
“Una che per me conta meno di niente. Le dava noia che noi stessimo insieme e ha provato a separarci”. Yuna sciolse l’abbraccio e guardò Tidus come se il mondo le fosse crollato sopra di colpo “Vuoi dire che tu… non c’entri proprio niente, cioè… ha fatto tutto lei?”
“E’ così in effetti. Ho provato a dirtelo”. Yuna si sentì un’enorme cretina: aveva frainteso la situazione, quello che aveva visto non era quello che le era sembrato. E solo perchè lei si rifiutava di capire aveva rischiato di perdere per sempre il suo bene più prezioso. Si sentì più colpevole di prima e abbracciò di nuovo Tidus, sperando tanto che questi la perdonasse per la sua stupidità “Mi dispiace, è solo colpa mia… non volevo starti a sentire, mi rifiutavo di capire… sono una stupida, perdonami”
“Non fare così. In fondo eri sconvolta, è normale che tu abbia reagito in quel modo”
“Ma io potevo benissimo ascoltare quello che volevi dirmi. Invece sono stata una scema”
“Amore, ormai non serve più stare sopra a pensarci. E’ il passato quello, ora concentriamoci sul presente”, lui mise una mano sotto il mento di Yuna e le alzò delicatamente la testa “Stai per diventare mia moglie no? Fammi vedere uno dei tuoi meravigliosi sorrisi”. Yuna fece il sorriso, un sorriso che le veniva dal cuore. Era semplicemente incredibile quanto quel ragazzo riuscisse a farla stare bene, a farla essere tanto serena e felice. Nessuno avrebbe mai potuto essere come lui. Yuna, ora tutta radiosa, trascinò Tidus fuori dal tempio “Va bene allora lo faremo qui. Sbrighiamoci, dobbiamo iniziare i preparativi”. Era impaziente, voleva diventare sua moglie prima che poteva. Tidus non era però convinto di farlo così presto “Vuoi farlo subito? Ma sei sicura?”
“Certo che sì” rispose lei mostrando un sorriso smagliante “Insomma dobbiamo vedere per gli abiti, gli invitati e tutto il resto. E visto che non voglio aspettare propongo di iniziare subito”. Trovarono Rikku e Paine con i rispettivi ragazzi e pensarono che loro li avrebbero certamente aiutati “Ciao a tutti ragazzi! Ci dareste una mano a fare una cosa?”
Anche se ad aiutarli erano in molti, ci volle un giorno intero per allestire il tutto. Ogni cosa adesso era pronta, ormai era quasi sera. Yuna era incredibilmente nervosa, anche se era tutto perfetto, continuava a dire cose del tipo “No Rikku, forse andava meglio l’altro vestito o forse…” oppure “Come li tengo i capelli? Come sempre o li tiro indietro così?” oppure “Che fai Paine? I fiori non vanno assolutamente messi lì, non ci stanno bene”, finchè Paine non la costrinse una buona volta a sedersi “Ok, ora calmati Yuna, sei troppo tesa”. Yuna fece per alzarti “Senti Paine non c’è tempo devo…” ma Paine la tenne per le spalle costringendola a rimanere seduta “Yuna! Devi rilassarti!”, così la bruna si rassegnò a rimanere sulla sedia “Brava, ora fai un respiro profondo”. Yuna lo fece, Paine continuò col suo trattamento “Ora lasciati andare e rilassati. Visto? Ora non sei meno agitata?”
“Non lo so Paine… forse sono stata troppo precipitosa, forse dovevamo aspettare per sposarci…”
“Aspettare cosa? Ormai quel che è fatto è fatto. Ora alzati, infilati l’abito e vai all’altare”.
Non si poteva dire che anche Tidus fosse tanto calmo. Quell’abito da sposo lo faceva sembrare più goffo e per di più era scomodissimo, non riusciva a stare fermo un solo secondo “Cavolo, cavolo e cavolo! Sono fregato, con questo vestito farò una pessima figura. E che vi ridete voi due? E’ una cosa seria!”, infatti Gippal e Baralai lo stavano aiutando a prepararsi ma più che altro si piegavano in due dal ridere nel vedere come quell’abito ridicolizzava Tidus “Che begli amici! Perchè non mi date una mano invece di divertirvi?” protestò il biondo
“Va bene va bene, calmati. Proviamo quest’altro”
“Comunque io dico che siete stati troppo frettolosi, insomma… dovete sposarvi ora e vi siete ridotti all’ultimo minuto solo per decidere che cosa indossare”
“Sì è vero, ma non pensavamo che avremmo avuto tutti questi casini”
“Va beh, che stiamo qua ora a discuterne facciamo ancora più tardi. Togliti quella specie di tendone che hai addosso e prova quest’altro” Gippal porse a Tidus un vestito meno ridicolo che senz’altro sarebbe stato meglio dell’altro.
Nella sala del chiostro tutti gli invitati aspettavano i due promessi sposi. Alcune persone presenti erano del villaggio, tutto il resto erano gli stessi che erano venuti quella sera a Macalania e che erano giunti quel pomeriggio stesso a Besaid. Paine e Gippal cominciarono a fare il loro ingresso, seguiti dai tanto attesi Tidus e Yuna. Entrambi si vergognavano un pò ad essere al centro dell’attenzione. I due salirono i pochi scalini che portavano alla stanza del naos. Alla fine dei gradini c’era il sacerdote che li avrebbe sposati. Quando i due furono davanti a lui il sacerdote cominciò a predicare il suo sermone.