[Fan Fiction] Noctis Cosplay: Capitolo 7 Istruzioni per l’Uso

Erano radunati tutti e tre nel salotto di casa Ohayashi.
Il più sconvolto era proprio Hikaru, che sedeva, o meglio giaceva, accasciato sul divano con i capelli ancora tutti arruffati e il fiatone, come se avesse corso per secoli, mentre erano passati ben due giorni da quando sul giornale era apparsa la loro foto sul giornale con la notizia: Vincono la gara di Cosplayer e dedicano la vittoria a Tokyo, la loro splendida città, ed ai creatori di Final Fantasy.
Tutto sembrava essersi sistemato da quel giorno. A scuola adesso non li vedevano più come degli sfigati, anche se continuavano a prenderli in giro ma solo simpaticamente, e alcuni bulli avevano addirittura chiesto a Hikaru di far parte del loro gruppo, richiesta che ovviamente venne respinta con i più gentili ringraziamenti. Per non parlare poi dei loro amici e della loro famiglia, che li trattavano con orgoglio, quasi fossero diventati famosi per aver recitato ad Holliwood.
Era stato tutto come avevano sempre immaginato, quasi fiabesco, eppure nessuno dei quattro aveva provato quella gioia che aveva creduto di sentire, perchè tutti, dall’introverso Akira alla dolce Aimi, erano scioccati e sbigottiti dei cambiamenti che avevano visto attuarsi in loro. Hikaru si era svegliato un giorno con i capelli completamente blu notte, e aveva dovuto inventarsi una scusa per mettere a tacere le domande dei famigliari, e la stessa cosa era successa ad Aimi, che si era ritrovata a veder bene anche senza occhiali e quando si era guardata allo specchio aveva trovato una folta e lucente chioma bionda al posto dei suoi adorati capelli castani. Per non parlare poi di Daisuke e Akira, che si erano visti costretti ad inventarsi una scusa per nascondere i piccoli e strani fenomeni che avvennero sempre più di frequente, come un flash blu negli occhi o un inspiegabile invulerabilità del corpo nei confronti di oggetti contundenti o altre fonti di danno, senza contare che Daisuke era stato costretto ad indossare gli occhiali per un improvviso calo di vista.
Ma quello che se l’era passata più male era Hikaru, che in un attimo di rabbia aveva scagliato una strana e turchina palla di fuoco freddo verso un bullo che aveva osato sfidarlo, lasciando di stucco perfino Aimi e gli altri ed essendo costretto a scappare per non fornire ulteriori spiegazioni.
Per quel motivo si erano radunati lì quel giorno, perchè avevano urgente bisogno di fare il punto della situazione e di trovare una soluzione al problema. Hikaru era stufo e spaventato, e Aimi condivideva la sua preoccupazione. Come avrebbero fatto a spiegare quell’incredibile fenomeno ai loro conoscenti e parenti quando glielo avrebbero chiesto? Per quanto ancora lo avrebbero potuto tenere nascosto? Bisognava trovare una soluzione, inventarsi una scusa plausibile o almeno cercare di arginare il problema, ma in quel momento ciò che tutti riuscivano a pensare era solo ciò che gli era successo, che aveva dell’incredibile. In silenzio ognuno ricordava i cambiamenti che aveva subito in quei giorni, una specie di lenta metamorfosi che non faceva altro che spaventarli a morte, perchè non potevano bloccarla e dovevano assistervi inermi lasciando che li cambiasse, che li trasformasse in quello che pochi mesi prima avrebbero pagato una fortuna per poterlo essere, e all’improvviso Hikaru si alzò in piedi e annunciò
” Trovato! Non c’è altro modo se non quello di chiedere direttamente a loro! ”
Akira, di spalle alla finestra, si voltò sgranando gli occhi quasi non credesse ai suoi orecchi ” Loro chi? ” chiese
” Mi sembra ovvio! ” rispose Daisuke, poco convinto
” Ma … come? Come facciamo se l’ultima volta che li abbiamo visti è stato in sogno ” ribattè Aimi
” Noi non stavamo dormendo! ” la corresse Daisuke
” Evochiamoli! ” rispose Hikaru
Seguì un attimo di silenzio. Tutti e tre lo guardarono scettici e straniti, come se avesse detto un’assurdità, allora Hikaru continuò con più foga
” Si, ragazzi, chiamiamoli Insomma, ci hanno dato i loro poteri, forse possiamo farlo, no? ”
” Non dire scemenze Hikaru! ” sbottò Akira ” Non sappiamo nemmeno come si fa! ”
Hikaru prese la mano di Aimi e quella di Daisuke, e rispose
” Proviamo a prenderci per mano e a pensare intensamente a loro, come se li stessimo chiamando! ”
Akira sentì il fratello afferrargli la mano e vide l’altra già stretta in quella di Aimi
” Mi sembra una scemenza bella e buona! ” commentò ” Ma se non c’è altro metodo proviamoci! ”
Chiusero gli occhi, e tutti pensarono ai loro personaggi, e non dovettero aspettare molto. Le loro mani divennero calde, quasi bollenti, e quando riaprirono gli occhi si ritrovarono di nuovo nel nero vuoto, ma stavolta nessuno di loro ebbe paura
” Noctis! ” urlò Hikaru ” So che ci sei, abbiamo bisogno di te! ”
Una luce turchina illuminò un punto lontano della stanza, e man mano che si avvicinava tutti poterono riconoscere quel ragazzo dai capelli blu vestito con il suo solito giubbino di pelle nera, anfibi neri e guanti di pelle a coprirgli le mani. Sorrise, e rispose
” Sapevo che prima o poi mi avreste chiamato di nuovo! Adesso statemi a sentire, ho delle istruzioni per voi. Molte lune or sono uno strano essere è apparso in cielo sulla mia dimensione, incatenando tutti noi ad una prigionia eterna. Solo voi potete spezzare le nostre catene, e potete farlo solo ripetendo la nostra storia su voi stessi. Non sarà facile, perchè quella creatura, che si fa chiamare Realtà, vi metterà davanti prove e tranelli che solo restando uniti potrete superare. Altri come voi sono stai scelti, e solo unendovi a loro potrete sconfiggere realtà e liberarci, ma ricordate, dovete ripetere esattamente la nostra storia su voi stessi, nella vostra dimensione. Potete sempre tirarvi indietro ma … se non lo farete, sarà come se Final Fantasy non fosse mai esistito!”
” Ma come faremo a riconoscere gli altri Cosplayer? ” chiese Aimi
Noctis sorrise ” Sarà più facile di quello che credete! ”


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