[Fan Fiction] Struggle Through Life Capitolo 15 Buon compleanno

Il giorno del suo sedicesimo compleanno Edward aveva il morale alle stelle, aveva potuto riabbracciare Bella e stava festeggiando con lei, la sua famiglia, Ben ed Eric.

Dopo che si furono rimpinzati di torta e che Edward ebbe scartato alcuni regali, Carlisle disse al ragazzo che un altro regalo lo attendeva in garage; si spostarono lì, seguiti dalla famiglia al completo, parcheggiata c’era una Volvo c30 color argento, nuova di zecca. Edward restò sbalordito: “E’ troppo, non posso accettarla”. Disse subito.

“Non preoccuparti, l’abbiamo presa a rate e continueremo a pagarla come paghiamo per il resto delle macchine della famiglia”. Lo rassicurò Carlisle.

“Ma…”

“Edward, sei stato impeccabile nei mesi trascorsi con noi e molto maturo, hai studiato e lavorato e sei addirittura migliorato a scuola, soprattutto ci hai trattato come la tua vera famiglia; ti meriti un premio. Dai, cosa aspetti a dare un’occhiata dentro?” Carlisle gli porse le chiavi.

Dopo un altro attimo di esitazione, il ragazzo le prese e tutti scoppiarono in un applauso.

“Coraggio, sali anche tu”. Disse Esme a Bella e la ragazza non se lo fece ripetere due volte, sedendosi sul sedile del passeggero.

“C’è una piccola condizione però: devi prestarla a Jasper ed Alice quando ne avranno bisogno”.

“Certo”. Assicurò Edward, seduto al posto di guida, ancora incredulo.

Emmett e soprattutto Rosalie iniziarono a spiegargli le varie caratteristiche dell’auto, circondati dall’entusiasmo generale, finché Carlisle gli propose di fare un giro, raccomandandogli di essere prudente. Prima di andare, Edward scese dall’auto per ringraziare Carlisle ed Esme:

“La macchina è bellissima e voi siete troppo generosi; ma oltre a ringraziarvi per questa volevo dirvi che, per quanto mi manchino i miei genitori, voi siete davvero molto più di quanto avessi potuto aspettarmi o chiedere dopo ciò che mi è successo, questo include anche il resto della famiglia”. Disse il ragazzo, imbarazzato.

I due lo abbracciarono ed Esme gli disse: “I tuoi genitori sarebbero fieri di te”.

“Noi lo siamo”. Proseguì Carlisle.

Mentre la Volvo usciva dal garage, Emmett iniziò a correre per rientrare a casa: “Gli avanzi di torta sono miei!”

Jasper lo seguì altrettanto velocemente, non era vorace quanto Emmett, ma una gara con il fratello non gli dispiaceva, specialmente quand’era di buon umore.

Esme li richiamò senza trattenere un sorriso, prima che tutti li seguissero dentro.

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Tornati dal giro in macchina, i ragazzi salutarono Ben ed Eric e Edward ringraziò ancora la famiglia prima di andare in camera sua con Bella; non appena la porta si chiuse alle loro spalle, si baciarono con passione.

“Anch’io ho un’altra sorpresa per te”.

“Bella, mi hai già fatto un regalo…anzi due: averti qui per il mio compleanno è stato il primo”.

“Questa sorpresa non è qualcosa che devo darti, ma che devo dirti”.

“Pensi che mi piacerà?”

“Si, penso proprio di si…sai che Charlie non fa che ripetermi quanto gli faccia piacere avermi qui, e mamma sta per sposarsi con Phil, lui sarà spesso in trasferta e a lei piacerebbe poterlo seguire, allora le ho chiesto se posso venire a stare qui da Charlie…”

“Saresti disposta a trasferirti a Forks?” Chiese Edward, speranzoso.

“Si”.

“Ma odi il freddo”.

“Non m’importa”. Disse Bella, scrollando le spalle.

“E cosa ha detto tua madre?”

“Ne abbiamo discusso molto e alla fine ha detto di si. Vengo a stare qui a Forks a settembre!”

Edward la prese in braccio con entusiasmo: “Non riesco a crederci. Ti amo Bella!”

Non aveva razionalmente deciso di dirglielo, ma dopo aver pronunciato quelle parole si rese conto di quanto fossero vere per lui, e non dettate semplicemente dalla gioia del momento.

“Ti amo”. Ricambiò lei e lo baciò, il bacio fu seguito da un altro e un altro ancora, e fra questi si ripeterono infinite volte quelle due semplici ma importantissime parole.

“Ti amo”.

“Ti amo anch’io Edward. Buon compleanno”. Concluse lei.

Edward sorrise, felice e per la prima volta fiducioso nel futuro; quando Bella era entrata nella sua vita, gli era stato concesso qualcosa di cui non aveva mai saputo di aver bisogno, ma di cui adesso non avrebbe più potuto fare a meno, e guardando Bella negli occhi – mentre la ragazza ricambiava il suo sorriso – non poté che avere la conferma di quanto ciò valesse anche per lei.

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“Non si può toccare l’alba se non si sono percorsi i sentieri della notte”
Kahlil Gibran
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Fine


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