[Fan Fiction] Struggle Through Life Capitolo 3 Chat e Segreti

Edward iniziò la sua vita da matricola al liceo, continuava a frequentare molte ragazze, senza mai intraprendere una storia seria; non era soltanto per il piacere e il senso di vittoria che ne derivava, distrarsi in questo modo lo aiutava a non pensare, a mettere da parte per alcune ore la sua situazione familiare.

Aveva pensato molto a Bella, soprattutto prima del termine delle vacanze – in Arizona la scuola iniziava parecchi giorni prima che nello stato di Washington, per via del diverso clima – e le aveva mandato un SMS di incoraggiamento per il suo primo giorno. Bella l’aveva ringraziato per quel gesto, che le aveva suscitato un gradito sorriso, davvero utile il primo giorno in una nuova scuola.

Edward fu lieto che Lauren Mallory, la ragazza con cui era andato a letto quell’estate, non gli avesse più rivolto la parola; forse si vergognava di far sapere in giro di essere stata con una matricola, o era rimasta delusa che lui non l’avesse più cercata; a lui questa sua scelta andò bene, le sue chiacchiere infinite non erano facili da sopportare.

Cercò se ci fosse il profilo di Bella su Facebook e si stupì quando, accanto alla foto che indubbiamente la ritraeva, vide scritto “Isabella Swan”: non sapeva che Bella fosse un diminutivo, in effetti non sapeva molto di lei, ma gli sarebbe piaciuto conoscerla meglio.

La ragazza accettò presto la sua richiesta di amicizia e spesso si trovarono a chattare, a volte per ore, altre per un semplice ciao. Per chattare però preferivano usare un programma apposito, perché come le aveva detto Ed: “Si fa prima a mandare un piccione viaggiatore, piuttosto che usare la chat di Facebook!”

Un giorno Edward le chiese perché avesse scelto beautiful13 come nickname.

 

—– (sessione di chat) —–

beautiful13: è un po’ imbarazzante…il mio nome ha un significato piuttosto lusinghiero in italiano, non che pensi di essere bella…è solo che…Mmm era divertente! 😀

Pianist_Jr: è perfetto invece, xkè lo sei, di nome e di fatto

beautiful13: smettila! E poi come fai a dirlo? Mi hai vista solo 1…2 volte, senza contare che fra la prima e la seconda sono peggiorata!

Pianist_Jr: non scherzare, so quel che dico, ho una buona memoria. E se anche avessi bisogno di rinfrescarla ci sono molte tue foto su Facebook.

beautiful13: invece le tue foto sono pochine, ne avrei voluta qualcun’altra, a quanto pare la mia memoria non è buona quanto la tua…

Pianist_Jr: lol!

beautiful13: Quei ragazzi nelle foto con te, sono i tuoi migliori amici?

Pianist_Jr: Si! Eric e Ben, anche se non siamo più molto legati ultimamente

beautiful13: come mai?

Pianist_Jr: a dire il vero sono stato io ad allontanarmi, non so bene perché… spiegami il 13 del tuo nick

beautiful13: ok, ma anche tu devi parlarmi del tuo, sei un pianista?

Pianist_Jr: prima il 13…

beautiful13: non è niente di speciale, è il giorno del mio compleanno. Allora?

Pianist_Jr: si sono un pianista, diciamo, ci provo. Prendevo delle lezioni da piccolo, poi ho continuato per conto mio

beautiful13: mi piacerebbe sentirti suonare

Pianist_Jr: mi imbarazzerei, non ho mai avuto un vero pubblico. Ma se vieni qui per le vacanze di Natale magari mi convinco.

beautiful13: spero di poterci essere, adesso sono anche più motivata!

Pianist_Jr: 😉

beautiful13: e perché JR?

Pianist_Jr: non c’è una ragione precisa. Possiamo tornare a parlare di quanto sei bella?

beautiful13: noooo

—– (fine sessione di chat) —–

 

Il nickname, Pianist Jr aveva in realtà un significato preciso: lo aveva scelto perché suo padre, Edward Masen Senior, era un pianista ed anche lui, Edward Masen Junior, lo era. Ma Edward non aveva voluto soffermarsi su quei particolari che avrebbero sollevato domande su suo padre – a causa dell’utilizzo del verbo al passato – e la sua famiglia ed era anche riuscito, dopo il primo tentativo, a cambiare argomento.

Da quando conversava con Bella, Edward aveva deciso di rallentare con le ragazze, in fondo per lui rappresentavano semplicemente una distrazione, anche Bella lo era ma in maniera più positiva; non si sentiva però ancora pronto ad affrontare con lei l’argomento della sua situazione familiare.

Grazie al fatto di averne accennato a lei, ripensò a Ben ed Eric. Si rese conto che gli mancavano, si scusò e tentò di riavvicinarli e loro, nonostante fossero ancora arrabbiati per tutte le volte in cui all’inizio lo avevano cercato e lui non ne aveva voluto sapere, lo riaccettarono e dopo un po’ tornarono a scherzare, anche più di prima.

Bella restava perplessa dal modo repentino in cui Ed interrompeva la conversazione in chat alcune volte, ma non gli diede molto peso; pensò che forse doveva andare al bagno o cose del genere ma si vergognava a dirglielo. In realtà accadeva quando sentiva litigare sua madre e Laurent; e il giovane interveniva per cercare di evitare il peggio, e a volte ci riusciva.

Una sera Bella gli raccontò che sua madre, Renée, era uscita con un certo Phil, conosciuto da poco, e dopo averne parlato un po’ gli chiese della sua famiglia.

Edward sapeva che l’argomento sarebbe saltato fuori prima o poi e pensò di iniziare parlando di sua mamma.

—– (sessione di chat) —–

Pianist_Jr: mia madre si chiama Elizabeth, è nata in Inghilterra, fa la traduttrice

beautiful13: allora sta via spesso?

Pianist_Jr: no, non fa l’interprete, lavora principalmente a casa, traduce testi dal francese all’inglese.

beautiful13: mi sa che mi sono confusa tra traduttrice ed interprete

Pianist_Jr: fa niente. Convive con un uomo da 5 anni, il mio patrigno diciamo, ma non sono sposati

Ed rabbrividì all’idea di sua madre legata ancor più permanentemente a Laurent.

beautiful13: quindi anche i tuoi sono divorziati?

“Non si può più rimandare”. Pensò Edward e scrisse di getto.

Pianist_Jr: purtroppo mio padre è morto quando avevo nove anni.

Il ragazzo pressò il tasto invio, ma dopo un po’ lei non aveva ancora scritto nulla, “probabilmente non sa cosa dire” pensò Ed; questo era uno dei motivi per cui non voleva raccontare la vicenda, metteva le persone a disagio e di conseguenza anche lui.

Fu sorpreso dallo squillo del cellulare: era Bella. Incerto, rispose al terzo squillo.

“Bella”.

“Edward…mi dispiace tanto, non avevo idea”.

“Non devi dispiacerti, mi hai semplicemente chiesto della mia famiglia, non mi sembra una domanda inopportuna…”

“Si, mi dispiace per quello, ma soprattutto pensavo a ciò che hai passato, non riesco ad immaginare come deve essere stato”.

“Non voglio che tu mi compatisca, non devi neanche dispiacerti”.

“Non lo sto facendo, ma piace pensare che siamo diventati amici, e…vorrei solo che non fossimo lontani, vorrei essere lì ad abbracciarti in questo momento”.

“Non è stato facile, io…volevo molto bene a mio padre. Anche lui suonava il piano, anche se non così spesso e bene come avrebbe potuto, me ne ha regalato uno quando ho compiuto cinque anni”.

“Anche tuo padre si chiamava Edward?”

“Si, e questo fa di me Edward Junior”. Rise piano.

“Il tuo nick… ora capisco cosa significa. Scusa se ho insistito perché me lo spiegassi”.

“Smettila di scusarti!” Disse Edward con finta esasperazione.

“Ok”. Rispose lei sorridendo.

Continuarono a parlare del padre di Edward; alla fine lui le disse che era stato bello sentire la sua voce e Bella propose di parlare più spesso; il ragazzo le chiese anche il numero di casa, ma evitò di darle il suo perché inorridiva al pensiero che potesse risponderle Laurent.

Promise che avrebbe chiamato lui e lo avrebbe fatto davvero, al contrario di quando lo aveva detto a tutte le altre ragazze.


Vai a ‘Seleziona Capitolo’
Vai a Capitolo 4