[Fan Fiction] Struggle Through Life Capitolo 5 Vacanze

L’ultimo giorno di scuola prima della pausa natalizia, Edward parlò di Bella con Alice, raccontandole che avrebbe passato le vacanze a Forks.

“Mi piacerebbe conoscerla”. Disse Alice.

“Sembra una buona idea”. Concordò Edward.

“Potremmo organizzare qualcosa tutti insieme”.

Edward era un po’ titubante.

“Non preoccuparti – lo rassicurò lei – non ho intenzione di monopolizzare tutto il vostro tempo, sono sicura che vorrete passarne buona parte da soli”.

“Ok, allora. Comunque non sono certo che Bella condivida le mie stesse aspettative”.

“E’ proprio per questo che dovete stare un po’ da soli, per conoscervi meglio, a cosa credevi mi riferissi piccolo perverso?”

Alice sorrise giocosa; il ragazzo fu divertito dalla sua battuta, cominciavano ad entrare in confidenza perciò non si trattenne dal ribattere:

“Disse l’adolescente che vive sotto lo stesso tetto con il suo ragazzo…non farmi credere che tu e Jasper non ne approfittate!”

Alice si finse indignata, ma trattenendo a stento il sorriso spiegò:

“Abbiamo camere separate, i nostri genitori non transigono su questo, io la divido con Rose e lui con Emmett…se proprio vogliamo combinare qualcosa dobbiamo prima metterci d’accordo con loro!”

“Parli per esperienza?” chiese Ed ridendo, Alice gli diede un buffetto sul braccio; mentre andavano a mensa dopo la lezione di chimica.

Bella chiamò Edward quel giorno per parlargli dei dettagli del viaggio. Avrebbe preso un volo il mattino seguente e poi un pullman da Seattle a Port Angeles, dove l’avrebbe aspettata suo padre per percorrere il tragitto fino a Forks, in totale ci avrebbe impiegato sei ore.

Sarebbe arrivata nel pomeriggio e gli propose di vedersi quella stessa sera, dopo essersi sistemata e aver cenato presto con Charlie; chiamava sempre suo padre per nome quando gliene parlava.

Quella sera Edward la passò con Ben ed Eric, ormai quasi guariti, a guardare un film d’azione: i suoi amici sostenevano fosse meglio per lui fare il pieno di cose da ragazzi dato che avrebbe dovuto rinunciarci per un po’ con l’arrivo di Bella, insistettero perfino per una sfida a braccio di ferro. Edward li assecondò, acconsentì anche a mostrargli alcune foto di Bella sul computer, per cui non risparmiarono i complimenti e non trattennero una punta d’invidia.

**

L’incontro fra Bella ed Edward, fu suggellato da un abbraccio, lui scherzò sul fatto che mancasse solo la corsa vista al rallentatore come nei film e, dopo un iniziale imbarazzo, la serata andò splendidamente; già dalle conversazioni a distanza era chiaro quanto fossero affiatati.

Quando Edward accompagnò Bella a casa dopo il loro appuntamento, ne approfittò per proporle qualcosa da fare una delle seguenti sere.

“Ti ricordi i Cullen? Quei ragazzi della mia scuola di cui ti ho parlato?”

“Si”.

“Alice vorrebbe conoscerti, ti va se una sera usciamo con loro?”

“Non so… non sono molto a mio agio quando conosco persone nuove, e poi sono tutti in coppia, passeranno tutto il tempo a sbaciucchiarsi!” Osservò Bella.

“Lo pensavo anch’io, invece mi sono trovato subito bene con loro, qualche bacio c’è, ma non mi sono mai trovato in imbarazzo”.

“Li hai mai incontrati fuori da scuola?”

“No… oh, credi sia per questo che limitavano le effusioni?”

“Non saprei. D’accordo usciamo con loro, ma poi non lamentarti se mi verrà voglia di imitarli.” Gli disse lei seria, ma nascondendo un sorriso.

“Lamentarmi? Io comincerei a fare pratica anche adesso!”

Entrambi si erano fermati e si guardarono per un momento prima che Bella si alzasse in punta di piedi per baciarlo, ma non appena le loro labbra si toccarono, il telefonino di lei squillò forte. Lei indietreggiò subito, in parte grata dell’interruzione, perché si chiedeva se non avesse esagerato con le allusioni ed il bacio e se lui potesse pensare a questo come il suo comportamento abituale, quando in realtà non aveva mai fatto nulla del genere, soprattutto perché non aveva mai provato nulla di serio per un ragazzo.

“Scusami”. Disse lei mentre prendeva il cellulare dalla tasca del giubbotto; Edward, sorpreso, ci mise un attimo a liberarla dalle braccia che le aveva stretto attorno alla vita e chiese: “ E’ un messaggio, vero?”

“Si…è Jacob, chiede come me la passo qui. Posso rispondergli dopo”.

“Siete buoni amici?”

“Si, anche se era tutto molto più facile prima”.

Lui la guardò con aria interrogativa, mentre riprendevano a camminare.

“L’anno scorso, sarà stato a causa dei romanzi di Jane Austen ed Emily Bronte, mi ero fissata con l’idea di dare il primo bacio; allora l’ho chiesto a Jacob e ci siamo baciati, è successo solo una volta, ma da allora si è convinto di provare qualcosa in più per me e vorrebbe che ci mettessimo insieme. Non lo avrei mai fatto sapendo che sarebbe andata a finire così e se avessi saputo di incontrare te…” Confessò arrossendo.

“Quindi non pensi di metterti con lui?” Edward chiese conferma, per mettere a tacere i propri dubbi.

“No, e gliel’ho anche detto ma lui continua a sperare ed io non voglio ferirlo…la nostra amicizia non è più la stessa, mi manca il rapporto che avevamo e mi sento in colpa per averlo rovinato”.

“Non potevi sapere che sarebbe andata così”. Disse lui per farla sentire meglio.

“Lo so, ma ci sto male lo stesso”.

Ed le mise un braccio attorno alle spalle, lei continuò: “Hai capito che fra le righe cercavo di dirti che quello che ci siamo dati quest’estate è stato il mio primo vero bacio?”

“Se lo avessi saputo mi sarei impegnato di più!”

“Fai il serio!” Lo ammonì, scherzosa.

“Se proprio devo essere serio e sincero devo dirti qualcosa, e preferisco farlo io, piuttosto che qualcun altro”.

“Mi sa che è tardi, me l’hanno già detto…ma apprezzo il fatto che tu volessi parlarmene”.

“Cosa ti hanno detto?”

“Che passi da una ragazza all’altra continuamente, che non hai mai avuto una storia seria”.

“E’ vero. Ma è anche vero che da tre mesi non vedo più nessuna; riesco a pensare solo a te”. Confessò lui, imbarazzato.

“Penso davvero che tu sia cambiato…e poi…mi piaci troppo per riuscire a credere il contrario…oops! Questo forse non avrei dovuto dirlo…”

Entrambi sorrisero, e Edward la riaccompagnò a casa.


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