Così andò avanti per una settimana, o almeno credo, dato che mi sforzavo di non conteggiare il tempo che passava, nel timore che la separazione da Tidus si avvicinasse troppo presto.
Finchè non giunse una visita totalmente inaspettata.
– Yunie! – sentir pronunciare il mio nomignolo da una voce femminile mi sorprese il doppio. Mi voltai e vidi una chioma bionda saltellare verso di me.
– Rikku! – gridai, finalmente presa dall’entusiasmo da qualcosa che avrebbe potuto distrarmi dai miei pensieri scoraggianti.
Mi corse incontro e ci abbracciammo strette. Io e la mia cuginetta non ci vedevamo dal ritorno di Tidus, quindi da molto tempo, troppo secondo i suoi parametri. Ci infilammo nella mia casupola e chiacchierammo di tutte le cose che c’eravamo perse finchè scese la sera. A quel punto riflettei sulla sua comparsa.
– Cosa ci fai qui, Rikku? Non che non sia contenta di vederti, ma credevo che tu e Fratello foste tornati dagli Albhed.
– Il programma era quello – si accese ancor più d’entusiasmo, se possibile – ma Compagno per curiosità accese il radar della Celsius, e indovina un po’? Mandava un segnale! – Quasi saltellava sulla sedia – Sai cosa significa, Yunie? Che i Gabbiani possono finalmente tornare! Ne ho già parlato a Paine, ma ha aspettato a prendere una decisione. Attendevamo un tuo parere; sappiamo quanto sei legata a Besaid in questo momento.
Distolsi gli occhi, perchè capii appieno il significato di quell’affermazione: non sapevano se avrei voluto allontanarmi da lui. Quasi sorrisi per la strana coincidenza di quella richiesta. Proprio quando avevo bisogno di una distrazione, rispuntavano loro, i miei compagni d’avventura. Tidus sarebbe andato a Luka, a miglia di distanza da Besaid, quindi perchè non accettare la proposta?
– Penso che viaggiare mi farebbe proprio bene in questo momento – risposi, e l’espressione di Rikku era quasi comica, stravolta dalla sorpresa.
– E Tidus? Lo lasci qui da solo? – non potè non fare la domanda che più la incuriosiva.
– Tidus ha altri programmi per il suo futuro – non la guardai nemmeno stavolta, ma percepii il suo sguardo ansioso su di me. – Non me la sento di parlarne in questo momento, Rikku. Appena partiremo te lo dirò, prometto. – Sorrisi.
Aveva la straordinaria capacità di passare oltre qualsiasi cosa, così non ci riflettè molto. – Evviva! I Gabbiani tornano a volare!