Final Fantasy VII: Advent Children è un film in CGI del 2005 che fa parte della Compilation di Final Fantasy VII: così viene definito l’insieme di tutto il materiale inerente al settimo capitolo della serie più famosa di Square Enix. Ideato da Tetsuya Nomura e realizzato da Visual Works, Advent Children continua le vicende di Final Fantasy VII in un mondo vittima di un’epidemia chiamata Geostigma, che ha infettato anche il protagonista Cloud Strife. Negli anni, Cloud si è allontanato sempre più dagli amici a causa di una forte depressione, ma scoprirà presto di dover ritornare a combattere al loro fianco. Final Fantasy VII: Advent Children non è mai stato doppiato in italiano.
ll film dura circa 101 minuti e ha vinto l’Honorary Maria Award al Festival Internacional de Cinema de Catalunya nel 2005.
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Trama di Final Fantasy VII: Advent Children
Attenzione: seguono SPOILER della prima parte del film.
Due anni dopo la distruzione di Meteor, il mondo è vittima di una malattia chiamata Geostigma, di cui non è conosciuta né la causa né la cura. Rufus Shinra, ex presidente della società elettrica Shinra miracolosamente sopravvissuto all’attacco della Weapon in Final Fantasy VII, inizia a sospettare un collegamento tra la misteriosa epidemia e l’alieno di nome Jenova che ha dato vita a Sephiroth. Su suo ordine, i Turks cercano quindi di recuperare la testa di Jenova dalla Northern Cave, ma vengono attaccati da una misteriosa entità.
Nel frattempo Cloud Strife, che vive nella nuova città di Edge insieme a Tifa Lockhart e a due bambini, Denzel e Marlene Wallace, sta combattendo la depressione e i sensi di colpa per la morte di Aerith Gainsborough. Ad aggravare la situazione, c’è il Geostigma che ha infettato anche il suo corpo.
Mentre Cloud lavora come fattorino, viene contattato da Tifa che gli passerà il messaggio di qualcuno che vuole mettersi in contatto con lui: altro non è che proprio Rufus Shinra. Cloud si dirige quindi verso la nuova sede dell’ex presidente, ma durante il viaggio incontra tre persone mai viste prima, vestite di nero e dall’aspetto incredibilmente somigliante a quello di Sephiroth. Si tratta di Kadaj, Loz e Yazoo, ciò che rimane di Sephiroth, nonché coloro che hanno attaccato i Turks nella Northern Cave. Il loro obiettivo è infatti recuperare la testa di Jenova, la loro Madre, per dare vita alla “Reunion“, un rito che permetterà il ritorno di Sephiroth.
Da quel momento, Cloud si ritroverà a dover fare delle scelte e ad affrontare nuovamente i suoi demoni, tra cui Sephiroth stesso, supportato dai suoi compagni e da nuovi alleati di cui probabilmente non si sarebbe mai aspettato una collaborazione.
Com’è nato il progetto di un film di FF7
Nel lontano 2002 ad occuparsi dei filmati in computer grafica dei videogiochi Square era uno studio di nome Visual Works. Quando questo decise di volersi dedicare ad un progetto un po’ più grande di quelli che gli erano sempre stati affidati, Square non si tirò indietro e, anzi, pensò subito ad uno dei suoi giochi più amati e che ben si adattava alla proiezione su schermo di “combattimenti spettacolari“, che erano il cuore del progetto: Final Fantasy VII.
Originariamente, Final Fantasy VII: Advent Children doveva essere un cortometraggio di 20 minuti circa in cui una donna misteriosa (probabilmente Tifa) lasciava a dei bambini un messaggio per Cloud, messaggio che poi sarebbe stato rivelato solo nel finale, quando il nostro protagonista lo avrebbe ricevuto in seguito a svariate peripezie.
Ma la sceneggiatura di Kazushige Nojima, da sempre scrittore della serie di Final Fantasy, non si adattava bene a ciò in cui il cortometraggio si trasformò presto: un intero film da pubblicare su DVD. Venne così chiamato Tetsuya Nomura (director di Kingdom Hearts e character designer della serie di Final Fantasy), che non solo divenne regista del film, ma anche lo scrittore principale. Insieme a Takeshi Nozue, co-regista ed esperto di animazione, e non prima che Square venisse assorbita da Enix e Final Fantasy X-2 divenisse un successo, Nomura diede immediatamente nuova vita al progetto.
I fan reagirono positivamente alle anteprime ed iniziarono a speculare su un tanto desiderato seguito di Final Fantasy VII, ma ciò che davvero spronò il team di Square Enix a dare il massimo fu l’invito al festival internazionale del cinema di Venezia, dove il film (al tempo ancora un cortometraggio per mancanza di materiale) riscosse opinioni positive. Nomura si dedicò con attenzione anche alla scelta del titolo, che inizialmente doveva essere “Reunion“, ma che purtroppo non si adattava alla rinascita di Sephiroth, evento chiave delle vicende. Il regista scelse quindi la parola latina “Advent“, che significa “venuta”, mentre Nojima aggiunse poi “Children” (in inglese “bambini“), poiché amava la tematica di Tifa, Cloud e i bambini come una famiglia, e voleva che questi avessero un ruolo principale fin dall’inizio. Non è un caso infatti che il filmato di apertura del film venga narrato da Marlene, figlia di Barret Wallace.
Parte delle scene di Final Fantasy VII: Advent Children sono state girate alle Hawaii, dove Square aveva già girato anche The Spirits Within, che successivamente si è rivelato un flop. Si sospetta inoltre che il Geostigma fosse ispirato ad un’idea scartata di Final Fantasy X: nel primo abbozzo della storia, infatti, la protagonista Yuna avrebbe dovuto intraprendere un viaggio per salvare la popolazione da un’epidemia, anziché sconfiggere Sin.
Il team decise anche di esagerare con i combattimenti proprio per evidenziare che il film non vuole essere realistico, ma puntare alla spettacolarità e all’intrattenimento, motivo per cui non sono stati utilizzati attori reali, insieme ad una regia distante da quella cinematografica e più adatta alle produzioni digitali.
Anno di uscita del film
Final Fantasy VII: Advent Children uscì nel 2005 su UMD e DVD e riscosse un ottimo successo. Ad oggi sono state vendute più di quattro milioni di copie. L’edizione speciale americana rilasciata nel 2007, insieme ad alcune edizioni da collezione giapponese, contiene anche l’OAV Final Fantasy VII: The Last Order.
Cos’è Final Fantasy VII: Advent Children Complete
Nel 2009 venne rilasciata in Giappone e Nord America una nuova versione su disco Blu-Ray del film Final Fantasy VII: Advent Children chiamata Final Fantasy VII: Advent Children Complete. Questa nuova versione contiene circa 30 minuti di contenuti extra ed è stata rilasciata insieme all’OAV di Episode: Denzel, ispirato da uno dei romanzi della compilation di Final Fantasy VII “On The Way to a Smile“. In aggiunta, presentava alcuni trailer mai visti di Final Fantasy XV (al tempo Versus XIII) e Final Fantasy Type-0.
Final Fantasy VII: Advent Children Complete è stato mostrata per la prima volta al Tokyo Game Show del 2006. Nomura specificò che non aveva l’obiettivo di rinnovare l’originale, bensì di sostituirlo. La versione “Complete” del film doveva inizialmente uscire nel 2007, ma fu rimandata al 2008 e successivamente al 2009. In Giappone, Final Fantasy VII: Advent Children Complete è stato rilasciato in vari bundle e limited edition; alcuni di queste includevano anche la demo di Final Fantasy XIII.
Oltre ad includere nuove scene, dettagli, personaggi ed animazioni non presenti nell’originale Advent Children, la versione Complete presenta anche musiche riarrangiate e una nuova canzone, “Safe and Sound“, creata da Kyosuke Himuro in collaborazione con Gerard Way dei My Chemical Romance. Quest’ultima però è inclusa solo nella versione giapponese del film.
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Se siete fan dei film d’azione e soprattutto del settimo capitolo della serie di Final Fantasy, Advent Children è sicuramente un prodotto a cui dare una chance, pur rimanendo ben lontano dall’essere un capolavoro e soffrendo di un po’ tutte quelle forzature narrative e limitazioni di cui peccano gli spin-off.
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- Final Fantasy – Movie Collection (3 DVD) – Contiene tre film di Final Fantasy (The Spirits Within, Kingslaive e la versione standard di Final Fantasy VII con un cd di approfondimento)
La scrittura risulta confusionaria e ripetitiva in più punti e i personaggi non riescono a brillare come dovrebbero, ed anzi sembrano aver dimenticato tutto il loro sviluppo, apparendo sicuramente sottotono agli occhi di tutti coloro che hanno seguito le vicende del gioco originale per PSX. D’altronde, il film è più che altro improntato al fan service e indirizzato a chi ha amato il mondo di Final Fantasy 7 e le sue vicende, nonché ampiamente incentrato sulla grafica all’avanguardia e le scene di combattimento, che riescono ad intrattenere e soddisfare.
La versione Complete si dimostra sicuramente la più consigliata, sia per i contenuti aggiuntivi e l’edizione in Blu-Ray, sia per la maggior cura nel ritmo della narrazione, che non viene dominata da una sequenza ininterrotta di scene d’azione, ma che trova il modo di esprimersi approfondendo altri aspetti della trama. L’atmosfera, inoltre, tende ad essere più cupa e le animazioni più curate.
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