Il computo del tempo, due interessanti paragoni ed uno spunto per il play by forum.

L’alternarsi del giorno e della notte, il cambiamento delle stagioni, l’avvicendarsi degli anni…sono elementi che da sempre hanno affascinato l’immaginario collettivo e spinto l’uomo, agli albori della civiltà, ad interrogarsi sull’origine di tali fenomeni.

E’ sicuramente un argomento interessante, che merita una doverosa nota o, meglio, spiegazione.
All’interno del Forum la voglia di cominciare a giocare al Pbf (maggiori info qui) è tanta, ma di certo non si possono tralasciare dei dettagli simili, che possono arricchire l’esperienza del giocatore e, perché no, anche le sue conoscenze.

Da questa esigenza, più o meno sentita, nasce tale articolo, che non ha la pretesa di essere esaustivo in ogni sua parte, ma consente, almeno sotto certi aspetti, di familiarizzare con l’ambientazione del mastodontico progetto che, non senza una punta di orgoglio, giorno dopo giorno, prende forma.
Molti popoli iniziano il racconto delle loro origini, la loro genesi, a partire da una lunga notte.

Non soltanto nella mitologia norrena ma anche in quella greca (vedere la “Teogonia” di Esiodo), la notte (Nyx per i Greci e Nòtt per i popoli scandinavi) regna sovrana prima del suo sposalizio con varie divinità, prima di generare il giorno. Quindi è un passaggio, graduale e necessario, dal buio alla luce, un’evoluzione, se così possiamo chiamarla, tra due entità che nell’immaginario moderno, sono contrastanti.
L’interesse cresce nel momento in cui l’uomo, un neonato che muove i suoi primi passi in un mondo già antico e carico di mistero, si pone un nuovo, affascinante quesito: come fanno il giorno e la notte ad alternarsi?

Anche qui, fedelmente, la mitologia nordica, che ha avuto un forte interesse per la nostra produzione, ci viene in aiuto, parlando di divinità che impersonano i due astri (sole e luna) che guidano carri inseguiti da lupi assetati di sangue e di distruzione:

“Un uomo si chiamava Mundilf?ri. Aveva due figli. Erano così belli e splendenti che chiamò il figlio Máni e la figlia Sól, come la luna e il sole, e diede questa in sposa all’uomo di nome Glenr. Ma gli dèi, colpiti dalla sua arroganza, rapirono fratello e sorella e li posero in cielo.

Fecero guidare a Sól i cavalli che trainavano il carro solare, costruito dagli dèi per illuminare il mondo con una scintilla presa nel Múspellheimr. I due cavalli si chiamavano Árvakr e Alsviðr. Sotto le scapole dei destrieri gli dèi posero due mantici di ferro per rinfrescarli durante la loro corsa. Svalinn ha nome lo scudo che fu messo davanti al sole: se fosse tolto da quel posto mari e monti avvamperebbero. Máni fu preposto ai movimenti della luna, oltre che al crescere e al calare delle sue fasi.

E vi è ancora una ragione per cui Sól e Máni corrono nel cielo senza mai fermarsi, ed è che sono eternamente inseguiti da due lupi…”

(il materiale è tratto da un utilissimo sito, che non parla soltanto della mitologia norrena, ma anche di altre mitologie, in modo esauriente e di facile lettura. Per maggiori info vedere qui – uno speciale ringraziamento a Nesrìn per le nozioni raccolte)

Se siete interessati ad altri aspetti della mitologia o se, semplicemente, vi aggrada conoscere qualche dettaglio in merito alla nostra produzione, vi invitiamo ad iscrivervi al Forum e ad accedere all’apposita sezione che, in questo momento, sta subendo sostanziali ed interessanti modifiche.

Continuate a seguirci.^^

2 Risposte a “Il computo del tempo, due interessanti paragoni ed uno spunto per il play by forum.”

  1. Sempre interessanti questi spunti! Partire dai concetti della mitologia norrena per impostare un pbf secondo me porterà ad una grande e bella esperienza finale! Continuate così 🙂

  2. La mitologia norrena è sicuramente interessante. Come dicevo nel raduno qualche giorno fa, tutte le varie idee sono veramente belle, l’importante è svilupparle con una semplicità di fondo che consenta la massima giocabilità fra di noi. 🙂 Ancora complimenti!

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