La demo aveva una durata di circa 10 minuti ed era ambientata in una delle fasi avanzate di gioco, precisamente nel livello “Missione di San Juan“. Lara aveva quindi accesso al suo arsenale al completo e aveva oramai perfezionato la maggioranza delle abilità che poteva apprendere. Lara, con la Trinità alle calcagna, è alla ricerca di Jonah, a sua volta sulle tracce del Dottor Domínguez, che sembra possedere un importante artefatto. Miss Croft si trova in un territorio dalla lussureggiante vegetazione, disseminato di nemici.
Sullo sfondo è possibile percepire l’imminente eruzione di un vulcano. La percezione dell’apocalisse contro cui la protagonista combatte, infatti, si fa progressivamente più opprimente, diventando visibile nello scenario e dando credibilità alla storia (in questa sessione della demo, per esempio, si notano diverse scintille nell’aria, per via delle ceneri sollevate dal vento). Il livello di dettaglio degli scenari è estremamente accurato, gli ambienti sono vivi, colorati, pulsanti. Ancora una volta, Lara può interagire con l’ambiente che la circonda per costruirsi un riparo (per esempio mimetizzandosi nella vegetazione) o raggiungere posizioni sopraelevate.
Lara prosegue facendosi strada fra i vari nemici. Il giocatore, ancor più che nei titoli precedenti, ha la possibilità di adattare il proprio stile di gioco, scegliendo fra approcci stealth o più aggressivi (o combinandoli assieme), per cui può scegliere se uccidere i nemici o semplicemente ignorarli, cercando di passare inosservata fra i cespugli. Ad un certo punto, tuttavia, Lara viene inevitabilmente scoperta e sarà costretta a fronteggiare vis-à-vis i componenti della Trinità. Qui il giocatore può trovare riparo dietro alcune casse, fabbricare esplosivi, ferire gli avversari con le proprie armi da fuoco e altro ancora, come già ci ha insegnato il precedente capitolo.
Dopo un’aspra battaglia, Lara riesce a neutralizzare i propri aggressori e passa attraverso le arcate fino a quando non raggiunge un cancello di metallo, di cui forza l’apertura con la propria piccozza. Ben presto, una sequenza narrativa mostra un elicottero in avvicinamento, dal quale l’amico Jonah viene letteralmente scagliato fuori. Lara si avvicina per verificare le condizioni dell’amico. Una giovane sconosciuta con la pelle scura e dei tatuaggi si avvicina per prendersi cura di Jonah. Lara guarda in alto verso il carnefice, il Dottor Domínguez, un misterioso uomo dal sorriso malvagio. Poco dopo, la giovane archeologa decide di inseguire l’elicottero. Nel frattempo, tuttavia, il vulcano erutta e uno degli elicotteri della Trinità si schianta al suolo, innescando un’esplosione che causerà un cedimento a catena delle varie strutture in zona.
Comincia così una delle classiche sequenze di pura azione tipica del reboot di Tomb Raider. Tutto intorno a Lara comincia a crollare, occorre scappare in fretta e decidere rapidamente la strada da percorrere. In questo caso, è disponibile più di un percorso per arrivare alla stessa destinazione (ma dalla demo non è chiaro se si tratti di semplici biforcazioni o di veri e propri sentieri alternativi, data la natura della sequenza). Una volta al riparo, dopo un obbligato tuffo in acqua per sfuggire alla furia dell’eruzione vulcanica, Lara è costretta a rinunciare all’inseguimento, si aggrappa ad una tavola in mezzo all’acqua, dà uno sguardo a ciò che la circonda e la demo si conclude.
Nel corso della demo, ho notato che l’interfaccia del menu è migliorata, appare più pulita e di più facile lettura. Il gameplay non sembra presentare particolari innovazioni rispetto al precedente titolo: Lara può fabbricare esplosivi, molotov o altre armi. Le armi a sua disposizione, anche ad arsenale completo, sembrano le stesse (arco, fucile pesante, fucile d’assalto, pistola). Non mancano le consuete scene di frenetica azione, come quella appena descritta. In alcuni tratti, i combattimenti in mischia continuano a rimanere inevitabili. Le uccisioni rimangono particolarmente violente, specie nelle esecuzioni.
Sembra, però, esserci un’ottima possibilità di personalizzazione del gameplay, grazie alle opzioni più versatili, che bilanciano esplorazione, combattimento ed enigmi secondo le scelte del giocatore. In definitiva, anche il modello di Lara non ha subito particolari variazioni da Rise of the Tomb Raider.
Si ringrazia Square-Enix per aver curato interamente l’organizzazione del viaggio: il viaggio e l’alloggio, infatti, sono stati direttamente forniti da Square-Enix.