La Wind Dancer lentamente si avvicinò all’imboccatura della baia che conduceva in mare aperto, quando apparvero due sloop e un brigantino a palo con in alto sui pennoni delle insegne rosse. Gli slop ad un solo albero assumono il loro compito di difesa con ben 14 pezzi d’artiglieria e 14 uomini d’equipaggio. Controvento poteva raggiungere i 6 nodi, mentre sottovento la velocità aumentava fino a 11. Il brigantino invece possedeva tre alberi e 10 cannoni, ma non era adatta in battaglia per via del suo scarso equipaggio, poteva trasportare 60 uomini.
“…La “Guardia Cremisi”… la flotta di quell’essere schifoso di Hawke!”
il grande orecchino dorato pendeva furiosamente dall’orecchio sinistro di Katarina. Quelle navi non erano lì per caso. “..Marinai al posto di manovra!” urlò, poi rivolta agli uomini sulle sartie.
“Braccia al trinchetto!” e rapida corse verso la barra del timone.
“Caricate i pezzi da 18 libbre!” i cannoni vennero liberati dai tappi e caricati con palle incatenate, due di questi invece con poltiglia che si sarebbe incendiata riducendo la visuale sulle navi nemiche.
“Fuoco!” l’ordine di Katarina venne seguito dal rombo della batteria della Wind Dancer. I due sloop si ritrovarono in panne per via delle palle di cannone incatenate che avevano distrutto gli alberi, mentre il brigantino a palo aveva aumentato le vele per prendere velocità.
Il suo bompresso rinforzato avrebbe potuto sfasciare un piccolo sloop come la Wind Dancer con estrema facilità, ma Katarina non era una donna da farsi demoralizzare: orzò tutta a dritta, mostrando l’intero fianco contro il brigantino. I cannoni caricati non con le palle incatenate ottennero l’effetto desiderato, trasformando il brigantino in una nuvola di fumo. E in quel momento la Wind Dancer speronò la nave, colpendo la santabarbara. Lo sloop fu rapido e riuscì a liberarsi prima che il brigantino saltasse per aria.
Dopo aver preso il largo però la Wind Dancer aveva bisogno di riparazioni: dall’altra parte dell’isola vi era un forte connesso ad un bacino di carenaggio per riparare navi. Qualcosa però non andava. Non c’era anima viva nei pressi del fortino, ma solo una grande bandiera rossa che sventolava minacciosa: la Guardia Cremisi aveva conquistato il forte e i suoi abitanti.
“Maledizione!” urlò: era una bella donna Katarina, i capelli color rosso fuoco le ricadevano sulle spalle; alta e agile, per muoversi senza problemi sui ponti di coperta indossava dei lunghi stivali e un bustino corazzato per evitare di essere ferita con facilità. Una corta sciabola completava l’armamento. L’orecchino dorato era una garanzia, con la vendita di quell’oggetto di poteva pagare il funerale. Sapeva che la gittata del cannone del forte poteva essere devastante con la Wind Dancer bisognosa di riparazioni. Finché ebbe un’idea. Scattando si arrampicò sulle sartie, le vele nere dello sloop si gonfiarono al vento.
“Caricate i cannoni con TUTTO quello che trovate! Voglio che siano coordinati, le file di babordo e tribordo pronte al mio segnale!” La Wind Dancer, veloce nonostante i danni si avvicinò al fortino, che iniziò a sputare fuoco e fiamme. “non finiremo nello Scrigno di Davy Jones, non ancora!” Katarina appena vide la distanza giusta che divideva lo sloop dal fortino ordinò “barra a dritta”, e subito dopo “fuoco”: una scarica fece vibrare la Wind Dancer, i suoi cannoni sputarono di tutto, mentre la nave mostrava il lato di babordo al fortino.
“Fuoco!” urlò ancora Katarina, e una seconda scarica fece tremare ancora lo sloop, che si allontanò aspettando e ricaricando i cannoni. Ma non ci fu più bisogno: in alto sulla torre più alta del forte era apparsa una bandiera bianca. Kat aveva liberato il complesso, i suoi abitanti si erano ribellati ad Hawke.
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