[Fan Fiction] Noctis Cosplay: Capitolo 11 Vincent e Lucrecia Cox

Londra
Aeroporto di Gatwik
Ore 8.30 A.M

I quattro ragazzi scesero dall’aereo piuttosto sconvolti.
Il viaggio, tra scali e fusi orari, era stato estenuante ed era durato più di tre ore, nelle quali ognuno di loro aveva trovato il suo modo per ammazzare il tempo. Daisuke aveca passato tutto il tempo immerso nei suoi pensieri mentre guardava fuori dal finestrino e consumava la batteria del suo Mp3, mentre Akira e Hikaru si erano sfidati con le loro console per l’ennesima volta a Final Fantasy XIII versus, solo che stavolta, prevedibilmente, aveva vinto Hikaru, mentre Aimi aveva diviso il tempo in letture, ascolto di musica, ammirazione di quel suo nuovo aspetto fisico del quale stava cominciando ad essere orgogliosa e stesura di un piccolo diario di viaggio di quell’avventura appena iniziata che prometteva bene fin dall’inizio.
Quando il capitano annunciò lo sbarco poi, tutti e quattro furono più che felici di slacciarsi le cinture e precipitarsi all’uscita. Erano bastate poche ore per abituarsi agli sguardi incuriositi, è dir poco, di quelli che li vedevano così conciati, vestiti e pettinati come i personaggi di un videogioco.
Passeggiare per le strade di Londra poi, fu a dir poco strardinario. Quella sera, prima di andare a letto, Aimi sul suo diario scrisse

” Londra è una città fantastica. Mi sento diversa, sarà per via del potere che cresce in me, ma non sono mai stata così ottimista come adesso. Abbiamo passeggiato per ore stamattina, nonostante il fuso orario ci avesse praticamente distrutto, eravamo praticamente rapiti da questa nuova città Ogni tanto per strada qualcuno ci riconosceva e ci chiedeva foto o autografi. E poi … stare con Hikaru … mi fa sentire al sicuro. Non so, in fondo è sempre stato così, e mio amico, è naturale. Ma credo che … si, credo che la mia sia sempre suggestione! “

Ne sei proprio sicura, Aimi? Neanche Hikaru lo è.

Vincent Jason Cox, manager trentacinquenne con un passato da bimbo tranquillo in un famiglia normale alle spalle e una brillante carriera davanti a sè, si buttò sul letto e chiuse per un istante gli occhi. Da qualche mese a quella parte ormai quel fastidioso mal di testa lo accompagnava come fosse il suo migliore amico, rendendogli difficile perfino il rapporto con la sua famiglia, che non era mai stato tormentato. Figlio maggiore di un imprenditore e una cuoca in un grande ristorante, suo padre era morto pochi anni prima, ed erano rimasti lui e sua sorella Lucilla a prendersi cura della casa, anche se sua madre era riuscita a cavarsela molto bene, dimostrando molto coraggio nel sapersi riprendere dallo sconforto dovuto alla perdita dell’uomo di casa e dando un ottimo esempio ai suoi due figli. Il giovane Jason Cox Jr, come veniva chiamato in onore di suo padre, aveva imparato ad apprezzare ancora di più la figura della madre, e ad amarla.

Aveva terminato l’università e si era dedicato anima e corpo al suo lavoro, sacrificando perfino l’amore. Era stato fidanzato con un’americano per circa un anno e mezzo, ma dopo un furibondo litigio l’aveva lasciata e per quello che ne sapeva ora si era sposata. Buon per lei, aveva sempre pensato, senza alcun accenno di gelosia.

Ma da qualche settimana a questa parte qualcosa di profondo in lui era cambiato. Tanto per cominciare ogni volta che pensava alla sua ex provava una gelosia di cui lui stesso si sorprendeva, e poi …

L’uomo riapì di scatto gli occhi, rossi e profondi, e s’alzo sbruffando dal letto avvicinandosi allo specchio. Quando vide la sua immagine riflessa ebbe un furibondo impeto di rabbia, e sferrò un pugno talmente violento al comò da far cadere a terra un sopramobile in ceramica, che si frantumò al suolo “Dannazione! Maledizione, ma che diavolo mi sta succedendo?” urlò. quello che l’aveva fatto scattare erano i capelli, i suoi capelli, che si erano tramutati da rossi a neri e si erano allungati tanto da arrivare a superare di qualche centimetro le spalle. Non era lui, non si riconosceva affatto, anche se le colleghe di lavoro ultimamente non smettevano di levargli gli occhi di dosso.
La porta si aprì. Sua sorella, anche lei molto cambiata (I suoi capelli biondi erano diventati castani e aveva dovuto affidarsi ad uno specialista spaventata da continui cambi di umore e svenimenti che le succedevano sempre più spesso), lo guardò e lui mascherò a stento la rabbia, nascondendo dietro la giacca del suo smoking grigio il pugno insanguinato.
” Vincy … tutto a posto? ” chiese
Il ragazzo annui bruscamente “Cosa c’è?”
” Ci sono dei ragazzi vestiti in modo strano, di sotto! Vogliono parlare con noi! ” gli annunciò lei Vincent Jason Cox guardò per qualche istante sua sorella poi, tenendo sempre nascosta la mano dietro la schiena, la seguì.

I ragazzi erano vestiti in modo strano, ma non erano quattro. Erano sei, e tra di loro c’erano la Cosplay di Minerva e il Cosplay di Zack.
Hikaru e i suoi amici rimasero ammutoliti nel vederseli comparire sulla porta, e quasi non credettero alle loro parole quando gli rivelaro di esser stati invitati dai loro personaggi a recarsi a quell’indirizzo. Sandra Kenniky, alias Minerva, era un’americana cresciuta a boston, che come Hikaru e i suoi aveva percorso chilometri per seguire il suggerimento, ops pardon, il dono della dea.
Zacharias Hugh, Cosplay di Zack, invece era Londinese, ma non aveva mai incontrato Vincent Jason in vita sua.

Erano radunati nel salotto di casa Cox.
Jason scese le scale e come se li trovò davanti indietreggiò bruscamente. Sua sorella lo trattenne per un braccio, ma fu Akira a mostrargli quello che sarebbe stata la prova tangibile del fatto che era una di loro
” Questa deve essere tua! ” gli disse, porgendogli una strana pistola, lunga, e a tre canne. Il giovane fu come travolto da improvvisi flashback che gli mostrarono la verità e gli riempirono la testa, ma non si mosse. Rimase paralizzato a fissare l’arma, come folgorato. Zacharias sorrise, e soddisfatto commentò
” Mi sa proprio che abbiamo trovato il nostro Vincent Valentine! ”
Hikaru abbozzò un sorriso, e aggiunse guardando Lucilla
” E anche la nostra Lucrecia! ”


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