Fantasya, un mondo fatto di innumerabili universi, collegati l’uno all’altro dalla fantasia umana che li crea, era nato per caso un pò come era successo per le fate. Quando il primo bimbo aveva chiuso gli occhi e la sua mente aveva prodotto un sogno, quel sogno era miracolosamente diventato realtà in un’altra dimensione, che d’allora in poi si era chiama Fantasya, il Regno dei Sogni. Così, da allora, ogni fantasia pura, ogni sogno che meritasse di essere vissuto, e ogni mondo immaginario creato dagli uomini diventava realtà in quella dimensione, sviluppando e diventando indipendente all’insaputa dei suoi creatori, che ne diventavano i genitori e gli scrittori della sua storia. L’armonia con cui tutti quei sogni vivevano insieme, la perfezione con il quale quelle creature vivevano era degna della più insuperabile fantasia, e l’elemento caratteristico di quel mondo era la pace con il quale i sogni degli uomini continuavano a vivere. Per secoli quel mondo era vissuto, aggiungendo ogni volta un regno ai suoi già innumerevoli possedimenti, ma una notte in cui la luna stranamente non sorse nel cielo apparve una strana ombra. Una sagoma umana, di cui l’unica cosa visibile erano i lunghi capelli bianchi, che scomparve in un lampo avvolta un accecante flash di luce. Presagio di sventura, dato che da allora la luna non sorse più sulle città di Fantasya. Da quel giorno i mondi di Fantasya e i loro abitanti cominciarono a sentire racconti di un’ombra che appariva nel cielo in un regno e lo lasciava immobilizzato e spento di ogni suo colore, come una città fantasma. Vari regni cominciarono ad essere attaccati da quel misterioso individuo che alcuni cominciavano a chiamare Realtà, e la voce giunse molto presto nei dintorni del Regno di Final Fantasy, un Impero perfetto creato dalla infaticabile mente di uomini che non avevano mai smesso di sognare. Diviso in varie provincie e popolato da un incalcolabile numero di creature, il Regno di Final Fantasy era uno dei più importanti nel Regno di Fantasya, perchè ad esso si rivolgeva la fantasia di milioni di esseri umani che risiedevano sulla terra, la dimensione parallela a quella dei sogni, eppure una bassissima percentuale di quegli esseri cominciò a prendere sul serio la minaccia, finchè essa non arrivò anche lì, e lasciò il buio sul più grande Impero dei sogni.
Tra i tanti che non credevano c’era anche lui.
Noctis Lucis Caellum, Principe della sua provincia e detentore del potere del Cristallo.
Le statistiche della dimensione terrestre dicevano che era uno dei personaggi più benvoluti del suo mondo, e a lui questo bastava. Non era tipo da farsi ingannare lui, sebbene sapesse che la minaccia era incombente continuava ostinatamente sui suoi passi, volendo consapevolmente illudersi che nulla sarebe successo al suo mondo, che tutto sarebbe rimasto vivo, così come era sempre stato e che non ci sarebbe stato bisogno di nessun aiuto esterno per fermare l’invasione. Bastava il suo immenso potere, e nulla più.
Aveva ricevuto rapporti e sentito storie a dir poco terrificanti su questo misterioso Realtà, un’ombra dai capelli bianchi che dove appariva lasciava il vuoto. Racconti di sopravvissuti dicevano che i mondi da lui visitati avevano smesso di vivere, intrappolati dentro a fitte tenebre, e i loro abitati erano stati privati dei loro poteri e imprigionati dentro a una specie di grande caverna come parte di una macabra collezione. Ma nessuno avrebbe mai toccato Final Fantasy. Chi mai avrebbe potuto farlo, e ridurre i suoi abitanti a inutili statuette di marmo.
Anche se al solo pensarci quella prospettiva lo faceva rabbrividire, Noctis avanzava sicuro per le strade della sua città, certo che mai nessuno avrebbe fatto visita a quel maestoso paese. Ma all’improvviso si fermò, insospettito.
Si voltò piano alle sue spalle, col sospetto di essere seguito, ma nell’oscurità non vide nessuno, perciò si voltò e rimase immobilizzato dal terrore. Davanti a lui vi era quell’ombra, indefinita, solo i suoi capelli lunghi quasi fino a toccare terra. Sospesa a mezz’aria sembrava guardarlo come se stesse aspettando qualcosa. D’istinto per difendersi sfoderò le sue armi e gliele lanciò contro ma all’improvviso tutte scomparvero e lui sentì un peso sul cuore a mozzargli il fiato, mentre una forza misteriosa lo provava di ogni suo potere. Non gli restava che scappare. Si voltò e corse, fino al suo palazzo, dove trovò Cloud, il suo cavaliere, che col terrore negli occhi lo vide accasciarsi al suolo senza fiato ” Cosa ti è successo? ” chiese, ma Noctis non fece in tempo a parlare, perchè L’ombra apparve in cielo e con un lampo li trasportò lontano, in catene nella sua grotta, aggiungendoli alla sua collezione, e lasciando anche quel mondo senza vita.