Poco dopo l’uscita del primo, acclamatissimo, Tomb Raider nel lontano 1996, attorno a Lara si alzò un’enorme (e oramai ben nota) polemica: l’accusa principale che veniva rivolta alla bella archeologa – e ai suoi creatori – era prevalentemente quella di attirare un pubblico particolarmente vasto grazie alle curve da urlo che l’hanno da sempre contraddistinta. Bisogna riconoscere che, subito dopo l’acquisizione dei diritti sull’immagine di Lara Croft da parte di Sony, la maggioranza delle campagne pubblicitarie volte a sponsorizzare Tomb Raider II e le successive avventure dell’archeologa hanno puntato in modo molto deciso, sfidando talvolta il buon gusto, sul sex appeal del suo personaggio, alimentando ulteriormente una già rovinosa polemica. Prendiamo, ad esempio, la locandina sottostante, réclame di Tomb Raider III.
Lo stesso Toby Gard, ideatore del personaggio di Lara, finì col prendere le distanze dai nuovi progetti già durante lo sviluppo del secondo Tomb Raider, sentendo imbrigliata la propria vena creativa e infastidito dalla direzione che il marketing aveva imboccato nei riguardi del personaggio da lui ideato. Ad oggi, a distanza di un anno dall’uscita del reboot, sembra che la polemica si sia leggermente sedata: il prosperoso seno di Lara, ad esempio, è stato riproporzionato, assieme al resto del corpo. In compenso, sono nate altre critiche: alcuni dicono che adesso Lara sembra una ragazzina qualunque e non ha più niente di caratteristico, altri hanno ritenuto inopportune le numerose scene di violenza nei suoi confronti nell’ultimo TR, altri ancora reclamano un totale ritorno alle origini, anche dal punto di vista dell’aspetto fisico di Lara.
Qual è la vostra opinione in proposito? Credete che in qualche modo Lara sia (o sia stata) effettivamente il simbolo di una donna oggetto o che la sua icona abbia in qualche modo dato un’immagine torbida e mercificata della figura femminile?