Quantic Dream è il veterano di alcune avventure grafiche che hanno fatto emozionare ed appassionare milioni di giocatori, rendendolo famoso in tutto il mondo. Non è un caso, quindi, se l’azienda francese ha deciso di supportare Under The Waves in veste di publisher, una singolare avventura narrativa carica di messaggi e tematiche in grado di toccare ognuno di noi, e sviluppata da Parallel Studio. Abbiamo avuto modo di provare il gioco e a seguire trovate la nostra recensione di Under The Waves.
Il mare: via di fuga o punto di svolta?
Under the Waves è un videogioco indie con grande focus sulla narrativa e sull’esplorazione. Come suggerisce il nome stesso, è ambientato esclusivamente nelle profondità marine. In un passato re-immaginato in chiave futuristica degli anni ’70, il protagonista Stanley, sommozzatore dall’animo profondamente ecologista, sente il bisogno di stare da solo per un po’ e decide di fare una scelta piuttosto audace: prestare servizio ad UniTrench, la più grande industria petrolifera del mondo.
Comincia così la vita solitaria in fondo al mare di Stan, ravvivata solo dalle comunicazioni via radio con l’amico Tim, anch’esso membro di UniTrench e incaricato di seguire le sue operazioni, e dalle chiamate sporadiche con la moglie Emma, la cui relazione si è incrinata da tempo. Eppure nel silenzio dei fondali del Mare del Nord, Stan si ritroverà ad affrontare gli spettri del proprio passato e una realtà che forse fino a quel momento aveva preferito ignorare.
Tanta, tanta esplorazione: soli ma non sfaccendati
Il gameplay di Under The Waves si focalizza quasi totalmente sull’esplorazione, intervallata da missioni principali e di routine (per intenderci, le classiche missioni secondarie). Il giocatore avrà la possibilità di muoversi liberamente a bordo del fidato sottomarino Moon, oppure nella propria muta da sub, in una mappa quasi del tutto aperta ed esplorabile.
Tra una manutenzione e l’altra alle numerose strutture UniTrench disseminate sul fondale, affrontare le profondità del mare non sarà sempre facile, né per Stan né per i giocatori: nell’immenso blu degli abissi, districarsi ed orizzontarsi tra rocce, caverne, tubature e stanze quasi completamente buie a volte diventerà un vero e proprio incubo.
Affidarsi al Sonar, sebbene indispensabile in certi casi, non sarà sempre efficace, complice un HUD spesso poco chiaro ed una riproduzione spettacolarmente accurata delle bellezze (e mostruosità) del mare. Realistiche anche le difficoltà di Stan con l’equipaggiamento: il giocatore dovrà tenere sempre sotto controllo l’ossigeno a propria disposizione, il carburante del sottomarino e accertarsi di avere con sé qualche kit di riparazione, non si può mai sapere dove ci si potrebbe incastrare.
Il sistema di gioco, piuttosto basilare, è arricchito anche dalla possibilità di dedicarsi alla raccolta di materiali da riutilizzare in un semplice sistema di crafting, che però non si rivelerà essenziale per portare a termine l’avventura.
Esplorare a dovere sbloccherà un paio di minigiochi, e svariati oggetti da collezione per arredare il modulo abitativo, dove vivrete per tutta la permanenza di Stan in fondo al mare. Raccogliere alghe ed immondizia, o esplorare i relitti di navi e mezzi di trasporto per scoprire piccoli segreti può risultare tanto gratificante quanto ripetitivo a lungo andare.
Si tratta infatti di un sistema di gioco piuttosto limitato ed impreciso, in cui sarete obbligati a passare continuamente dal vostro piccolo mezzo di trasporto alle pinne, in un ambiente in cui tutto — naturalmente — è più lento. Non c’è da stupirsi, quindi, se il titolo non offre più di una decina di ore di divertimento.
Un’immagine dei nostri tempi
Menzione d’onore all’uso che si fa della macchina fotografica, che non servirà solo a dare la possibilità al giocatore di immortalare momenti topici o scenari malinconici, ma anche di portare a termine missioni secondarie e sbloccare note dell’archivio.
Fotografare le creature che ci circondano ci permetterà di scoprire di più sulla fauna locale, e sui danni che l’inquinamento sta tutt’ora causando. Si tratta di vere e proprie informazioni atte all’educazione e alla sensibilizzazione del giocatore.
Parallel Studio ha infatti collaborato con Surfrider Foundation durante lo sviluppo del gioco, un’organizzazione che si occupa della salvaguardia degli oceani. Non a caso, l’inquinamento è una delle tematiche principali della storia e viaggia di pari passo con quella della separazione.
È nel mare che l’anima si rispecchia
Se il gameplay si potrebbe definire monocorde, lo stesso si può dire della vita di Stan. Le sue giornate cominceranno sempre allo stesso modo e creeranno una routine in cui il giocatore si immergerà completamente.
Stan è un uomo sulla quarantina che vuole fuggire da un dolore che non l’ha mai lasciato andare, e per questo motivo decide di rifugiarsi sul fondo del mare, lontano da tutto e da tutti, nella speranza che quella solitudine — unita a giornate di lavoro non stop — possa dare sollievo all’angoscia che lo attanaglia.
Ciò che Stan non si aspetta è che proprio lì, al calar della notte, quando non potrà confrontarsi con nessuno se non se stesso, ritroverà costretto ad affrontare il proprio tormento e a fare i conti con le proprie decisioni.
Come già accennato in precedenza, Under the Waves cerca di trattare due principali argomenti in egual misura, la separazione e l’inquinamento del mare, con una sceneggiatura soddisfacente, seppur con un intreccio talvolta confusionario che fa solo da sfondo ai messaggi che vuole veicolare.
Gli eventi che accompagneranno l’inizio della storia si svolgeranno in modo piuttosto lento e graduale, fino alla grande rivelazione, non particolarmente inaspettata ma perfettamente in linea con lo stato d’animo del protagonista e l’obiettivo del gioco.
Nonostante i temi affrontati risultino a volte fin troppo diretti, perfino ironici (complice una narrazione che non sfrutta certamente lo show, don’t tell), questi riescono a recapitare il messaggio più che bene, arricchiti da paragoni significativi con il mare e le sue spaventose bellezze, e da artistiche sequenze oniriche, anche se forse non adatte al palato di tutti.
Ambiente formidabile, resa grafica migliorabile
Considerando le dimensioni del team di sviluppo, non ci stupisce se uno dei tasti dolenti del titolo è proprio il comparto tecnico, che – nonostante un framerate stabile – non è all’altezza dei titoli più recenti. Fatta eccezione per l’ambientazione straordinariamente curata e il comparto sonoro notevole, in grado di trasmettere perfettamente il senso di irrequietezza che non lascia mai nemmeno il nostro tormentato protagonista, tutto il resto — dalla grafica, alle animazioni di Stan — non brilla particolarmente; nemmeno lo stile quasi cartoon aiuta sempre a tamponare i difetti visivi.
Anche il doppiaggio non riesce sempre a tener testa agli eventi a schermo, minando il coinvolgimento di alcune scene. La colonna sonora realizzata da Nicolas Brendin è ben contestualizzata e se ne uscirebbe a testa alta, se non fosse per le interruzioni spesso trancianti dei brani riprodotti e del contrasto talvolta disarmonico che crea con il tipico silenzio dei fondali.
Molti dei bug che sono risultati piuttosto invasivi durante il lancio del gioco sono, invece, stati prontamente corretti con una prima patch, e probabilmente ne seguiranno altre.
- VOTO: 7.5
In conclusione, Under The Waves è sicuramente un titolo che nel suo piccolo sa mandare messaggi importanti, proponendo una storia perfettamente in grado di catturare l’attenzione del giocatore fino alla fine, pur non sfruttando sempre al meglio le possibilità a sua disposizione.
Con l’aggiunta di un sonoro e un gameplay gradevole, seppur assolutamente non esente da difetti, è un titolo che ci sentiamo di consigliare se cercate qualcosa di “diverso”, dall’atmosfera immersiva e non tecnicamente all’avanguardia.
Ringraziamo Ziran per aver avuto la possibilità di provare gratuitamente il gioco ai fini di questa recensione.
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Under The Waves è disponibile in formato digitale su PC, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series S/X e Xbox One. Un’edizione fisica deluxe, che include un art book e un set esclusivo di adesivi, è disponibile anche per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series S/X e Xbox One. Per informazioni o acquisti, consultate i link sottostanti:
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