Shadow of the Tomb Raider – Panoramica del gioco

Shadow of the Tomb RaiderShadow of the Tomb Raider è il capitolo che mette la parola fine alla trilogia del reboot che ha riscritto le origini di Lara Croft. Il riavvio della serie, inaugurato con Tomb Raider (2013) e proseguito con Rise of the Tomb Raider, si è avviato alla conclusione il 14 Settembre 2018 su PC, Playstation 4 e Xbox One. E’ possibile giocare anche in retrocompatibilità su Playstation 5 e Xbox Series X/S. Il 5 Novembre 2019 il gioco è stato reso disponibile anche su macOS e Linux, mentre il 19 Novembre 2019 è entrato a far parte dei titoli di Google Stadia. Lo sviluppo di Shadow of the Tomb Raider è stato curato da Eidos Montréal, sotto la supervisione di Crystal Dynamics e Square-Enix.


Trama di Shadow of the Tomb Raider (senza spoiler)

Dopo il traumatico naufragio dell’Endurance sull’isola di Yamatai e dopo le tumultuose avventure nelle pendici della Siberia, la giovane Lara Croft è ancora sulle tracce della Trinità, una pericolosa setta di fanatici le cui mire prevedono di conquistare il pianeta. In possesso di nuovi indizi grazie agli appunti lasciatile dal padre, in questo nuovo titolo Miss Croft dovrà combattere contro il tempo per fermare gli effetti devastanti di un’imminente apocalisse Maya, dalla stessa archeologa inavvertitamente innescata. A questo scopo, partirà dal Messico, precisamente da Cozumel, per spostarsi successivamente in Amazzonia, nell’area del Perù. Decifrando numerosi enigmi, Lara dovrà affrontare il proprio nemico – ma anche la propria ossessione – per poter onorare il proprio destino di saccheggiatrice di tombe. 

Shadow of the Tomb Raider

Sebbene le civiltà e i personaggi di Shadow of the Tomb Raider siano inventati, il team di sviluppo ha usato riferimenti storici come punto di partenza per la narrativa. Hanno anche lavorato con uno storico per assicurarsi che il contenuto fosse quanto più possibile rispettoso della cultura. Lo schema che la storia segue è lo stesso a cui siamo abituati (momento di inizio, crisi centrale e rapida conclusione), ma – rispetto ai predecessori – la sceneggiatura sembra incarnare molto meglio lo spirito della serie, cercando di stuzzicare l’intuito del giocatore e di incuriosirlo costantemente, senza trascurare la componente emozionale legata a sensazioni come ossessionedeterminazionetentazione.

Gameplay: livelli di difficoltà e innovazioni

Per questo gioco, gli sviluppatori hanno fatto una promessa ben precisa: più bilanciamento fra puzzle, esplorazione e combattimenti. Giocando in quest’ultima avventura, pare che l’obiettivo sia stato pienamente centrato. Rispetto ai precedenti due capitoli, infatti, l’equilibrio fra queste tre componenti del gameplay appare ben più calibrato. Soprattutto nella prima metà di gioco, ad esempio, le sessioni di combattimento sono ben sostenibili e sono rare le occasioni in cui si è costretti ad affrontare la mischia. Anche quando il gioco costringe Lara ad essere scoperta, le battaglie scorrono in maniera più fluida e hanno un impatto molto meno pesante sul gioco. L’armonia nel gameplay è ulteriormente incoraggiata dall’elevata possibilità di personalizzazione che Shadow of the Tomb Raider concede: il player, infatti, può decidere il livello di difficoltà degli enigmi, dell’esplorazione e dei combattimenti. Questo significa che l’esperienza di gioco viene direttamente cucita su misura dello stile di chi sta giocando.

Shadow of the Tomb RaiderA titolo d’esempio, se il livello esplorazione è settato su “Difficile“, nel gioco spariranno tutte le pitture bianche che indicano dove aggrapparsi o verso dove proseguire. Considerando che in alcune aree il percorso non è così scontato, gli amanti dell’esplorazione possono aumentare in questo modo il livello di sfida ricercato, rendendo più impegnativa e gratificante la perlustrazione dello scenario. Se invece s’imposta il livello “Difficile” per la sezione “Enigmi“, ecco che l’Istinto di Sopravvivenza non evidenzierà gli elementi con i quali interagire per risolvere un rompicapo, né Lara oserà dare alcun suggerimento al giocatore su come muoversi (come invece accadeva nei precedenti episodi del reboot). Per i più curiosi, la tabella che segue analizza nel dettaglio i quattro livelli di difficoltà che si possono impostare:

ASTUTA E INGEGNOSA
Difficoltà combattimento Difficoltà esplorazione Difficoltà Enigmi
Semplifica i combattimenti, abilitando la mira assistita, riducendo la salute dei nemici e diminuendo il danno causato dai loro colpi. Inoltre, ci sono più casse di munizioni e le silhouettes dei nemici sono illuminate. Compare della evidente vernice bianca sui percorsi importanti, si ha più tempo a disposizione per effettuare la presa d’emergenza e il fuoco nei campi base è sempre acceso. Lara fornisce chiari suggerimenti sulle azioni da compiere, l’Istinto di Sopravvivenza evidenzia gli oggetti con cui poter interagire, illuminando di blu gli oggetti necessari per avanzare nel gioco. Inoltre, gli enigmi a tempo durano di più.
RITO DI PASSAGGIO
Difficoltà combattimento Difficoltà esplorazione Difficoltà Enigmi
Una modalità standard in cui la mira assistita è disabilitata, i nemici hanno livelli normali di salute, i loro colpi infliggono danni normali. Inoltre, le casse di munizioni sono rare e le silhouettes dei nemici sono illuminate. Compare poca vernice bianca sui percorsi importanti, il tempo a disposizione per effettuare la presa d’emergenza è normale e il fuoco nei campi base è spento. Lara fornisce suggerimenti generali sulle azioni da compiere, l’Istinto di Sopravvivenza evidenzia gli oggetti con cui poter interagire e la durata degli enigmi a tempo non è prolungata.
TUTT’UNO CON LA GIUNGLA
Difficoltà combattimento Difficoltà esplorazione Difficoltà Enigmi
La mira assistita è disabilitata, la rigenerazione della salute durante i combattimenti non è disponibile e le casse di munizioni sono rare. I nemici hanno più salute, infliggono danni maggiori, le loro capacità percettive sono potenziate e non sono evidenziati dall’Istinto di Sopravvivenza. Nessuna vernice bianca sui percorsi importanti, il tempo a disposizione per effettuare la presa d’emergenza è ridotto, l’Istinto di Sopravvivenza è disabilitato durante l’esplorazione e il fuoco nei campi base è spento. Lara non fornisce alcun suggerimento sulle azioni da compiere, l’Istinto di Sopravvivenza è disabilitato e gli enigmi a tempo durano di meno.
OSSESSIONE MORTALE
Difficoltà combattimento Difficoltà esplorazione Difficoltà Enigmi
La mira assistita è disabilitata, la rigenerazione della salute durante i combattimenti non è disponibile in combattimento e le casse di munizioni sono rare. I nemici hanno più salute, infliggono danni maggiori, le loro capacità percettive sono potenziate e non sono evidenziati dall’Istinto di Sopravvivenza. Nessuna vernice bianca sui percorsi importanti, il tempo a disposizione per effettuare la presa d’emergenza è ridotto, l’Istinto di Sopravvivenza è disabilitato durante l’esplorazione. Il fuoco nei campi base è spento e richiede risorse per essere acceso. In più, il gioco viene salvato solo nei campi base. Lara non fornisce alcun suggerimento sulle azioni da compiere, l’Istinto di Sopravvivenza è disabilitato e gli enigmi a tempo durano di meno.

Tra le innovazioni, esiste la possibilità di calarsi con la corda dalle sporgenze (come già ampiamente mostrato in fase di campagna pubblicitaria), di correre sui muri (come si faceva con il rampino in Tomb Raider Anniversary) e di utilizzare la piccozza (unita ad apposita attrezzatura) anche per scalare gli strapiombi. Quest’ultima nuova tecnica è a mio avviso particolarmente suggestiva in fase esplorativa (trovarsi sospesi nel vuoto fa sempre un certo effetto) ed approfondisce l’ampiezza dell’ambiente, talvolta rendendo arduo anche capire come proseguire, senza prima dare un’occhiata intorno.

Grazie ai nuovi utilizzi della corda, specie per la discesa, la verticalità del level desing aumenta esponenzialmente, proponendo così ambientazioni e hub – come Paititi – che superano la grandezza dei precedenti. Ad ampliare ulteriormente la grandezza degli scenari ritornano anche le esplorazioni subacquee, di cui si sentiva davvero la mancanza. Finalmente Lara può immergersi per davvero: se in Rise of the Tomb Raider le sessioni subacquee erano pressoché guidate, in Shadow of the Tomb Raider Lara può tornare ad addentrarsi nelle gallerie sottomarine, scegliere il percorso migliore per non rimanere senz’aria ed interagire con l’ambiente subacqueo, nel quale è possibile trovare risorse, ma anche nemici.

Shadow of the Tomb Raider

In tema di nemici, le tecniche e le armi annoverate nell’arsenale di Lara rimangono sostanzialmente invariate, ma c’è un’importante aggiunta da segnalare: in questo capitolo, la Croft può mimetizzarsi usando fango e foglie per sfuggire all’assalto dei nemici. Questa chicca aumenta le opportunità di combattimenti stealth, stringendo la mano ai giocatori che preferiscono muoversi nell’ombra o eludere direttamente buona parte degli scontri in Shadow of the Tomb Raider senza rinunciare al gusto di giocare a guardie e ladri.

In generale, Shadow of the Tomb Raider realizza secondo me un’ottima soluzione di compresso fra classico e moderno, direi intenzionalmente. Ci sono momenti in cui mi è sembrato di respirare l’aria di Tomb Raider III, altri in cui sentivo un richiamo a Tomb Raider Underworld. Questo dovrebbe poter accontentare tutte e due le metà di quella grande torta che sono i fan.

Anche sul comparto sonoro, SOTTR vanta delle ottime musiche. Su questo fronte, c’è ancora qualcosa che manca nella colonna sonora (come il main theme), ma i sottofondi musicali si amalgamano armoniosamente alle ambientazioni, aiutando a creare le giuste atmosfere e sostenendo egregiamente i numerosi richiami alla cultura maya presenti in Shadow of the Tomb Raider. Anche gli effetti sonori si dimostrano generalmente curati e appropriati alle circostanze di gioco. Nota a margine: la colonna sonora ufficiale di Shadow of the Tomb Raider è disponibile in digital download per tutte le edizioni.

Collezionabili e attività secondarie

Per gli amanti dei collezionabili, SOTTR brulica di attività secondarie con cui potersi intrattenere. Come già ci avevano abituati i precedenti due titoli del reboot, anche in questo capitolo non mancheranno sfide da completare, missioni secondarie da svolgere, murali da decifrare, tesori da dissotterrare, risorse da raccogliere e tombe opzionali. A quest’ultimo proposito, le Tombe sfida si fanno ancora più vaste e impegnative e si arricchiscono di adorabili trappole in stile Tomb Raider. Soprattutto giocando con le impostazioni settate sul massimo livello di difficoltà, il gusto di saccheggiarle è impagabile. Inutile dire che Paititi, in qualità di hub più grande di tutto il gioco – e grande fino quasi al doppio del più grande centro interattivo che avevamo trovato in Rise of the Tomb Raider – straripa di incarichi secondari da portare a termine.

SOTTR

Che si sia o meno amanti dei collezionabili, bisogna senz’altro riconoscere che sono un vero afrodisiaco per gli amanti dell’esplorazione. Spingono a perlustrare ogni angolo, danno in qualche caso degli approfondimenti di contorno sul mondo che circonda Lara e possono rappresentare una bella sfida – come nel caso delle tombe – per potenziare la giovane archeologa ed avere accesso a benefici altrimenti inesistenti. La sensazione è che alle volte alcune sfide siano state inserite più per riempimento che per approfondimento, ma ciò non toglie la soddisfazione di vedere un bel 100% di completamento del livello dopo averle portate tutte a compimento.

Commenti finali su Shadow of the Tomb Raider

Nonostante si percepisca una certa mancanza d’innovazione, il lavoro svolto dagli sviluppatori di Eidos Montréal è incredibile, grazie a come sono riusciti a valorizzare la qualità della base da cui sono partiti. E’ vero che il gameplay sarà immediatamente familiare a chi ha già giocato ai precedenti due episodi della trilogia, ma le aggiunte inserite – combinate in maniera vincente alle possibilità di personalizzazione del gameplay e all’inserimento di scenari semplicemente favolosi da esplorare – riescono a fare la differenza.

La storia scava ulteriormente nell’interiorità di Lara come personaggio e come eroina, contribuendo a delinearne in maniera marcata il ritratto psicologico della Tomb Raider per eccellenza. I momenti di gioco si intervallano con armonia, alternando sessioni di raccoglimento per riflettere od esplorare a momenti di frenetica azione, il tutto sulla falsariga del concept survival che accompagna l’intero Shadow of the Tomb Raider. In game, Lara può essere ciò che il giocatore decide: trasformarsi in una sanguinaria guerriera senza pietà o muoversi nelle ombre come il più furtivo dei cecchini.

SOTTR

Un plauso, quindi, agli sviluppatori, che hanno saputo lavorare al meglio l’argilla da cui sono partiti, aumentando i colori degli scenari ed avvicinandoli ai canoni classici della serie, da cui però hanno tenuto volutamente alcune distanze per non sacrificare la modernità del reboot. In conclusione, Shadow of the Tomb Raider colpisce nel segno: se avete apprezzato i precedenti due capitoli, questo vi piacerà, e se non siete fan della serie, è un ottimo inizio per conoscere ancora una volta l’archeologa più famosa di tutto il panorama videoludico.